giovedì 26 aprile 2012

Romita: "Un comune a misura di famiglia"


GIOVEDÌ, 26 APRILE 2012
 
Pagina 30 - estratto da il Piccolo Cronaca Trieste
 
Romita: «Un comune a misura di famiglia»
 
Già vicesindaco, l’esponente del Pdl critica Monti: «Sta massacrando gli italiani ma era l’unica soluzione per restare a galla»
 
 
 
In questi dieci anni abbiamo fatto tutto quello che ci è stato permesso di realizzare
Le risorse devono andare anzitutto al sociale, non sono momenti per fiori e panchine
 

di Vannessa Maggi wDUINO AURISINA Massimo Romita, 41 anni, di professione commerciante grossista, arriva da un’esperienza quindicennale a fianco del primo cittadino uscente Giorgio Ret. Già consigliere e vicesindaco, si candida ora a sindaco di Duino sostenuto dal centrodestra.
Quali sono le ragioni che L’hanno spinta a candidarsi per il comune di Duino Aurisina? Dopo quindici anni di amministrazione (cinque da consigliere e dieci da vicesindaco e assessore), ho deciso insieme alla mia famiglia e alla squadra che mi accompagna in questa avventura di continuare ad offrire il mio servizio ed il mio lavoro per la Comunità, nonostante i miei quaranta anni credo di aver maturato l’esperienza giusta per proseguire quanto iniziato dal Sindaco Giorgio Ret.
Lei esce da due mandati in qualità di vicesindaco. Proporrà una linea che porta avanti le istanze dell’amministrazione Ret, all’insegna di una sostanziale continuità, o vi sono nuove linee di azione?
Credo siamo l’unica coalizione in grado di portare avanti una continuità amministrativa seria e concreta, con un rinnovato entusiasmo e sopratutto una grande voglia di portare a compimento tutti i progetti per i quali abbiamo lavorato concretamente per questi dieci anni. Ci portiamo dietro una buona esperienza amministrativa a garanzia, in questo momento di incertezza mondiale, la sicurezza di avere sempre delle persone a disposizione, altre scelte sarebbero un ritorno al passato di immobilismo totale del nostro territorio. Lavoreremo con il sistema di sempre, primo fra tutti il dialogo e la porta sempre aperta in Comune per i cittadini che manterranno il loro ruolo da protagonisti.
Cosa non è stato fatto nel decennio appena concluso?
I
n questi dieci anni abbiamo fatto tutto quello che ci hanno permesso di fare. Sul tavolo in sospeso rimangono molti progetti avviati, approvati e finanziati. Abbiamo un piano triennale delle opere per oltre 23 milioni di euro di interventi per tutti i settori interessati, dalla viabilità al recupero di ulteriori edifici, dal proseguimento della riqualificazione delle scuole alla manutenzione degli impianti sportivi, dall’arredo alla riqualificazione dei centri abitati. Oggi tutti chiedono fiori e panchine, ma in questi dieci anni abbiamo voluto dare priorità alle esigenze primarie della popolazione, come Scuole, la creazione del nuovo Micronido, Pollicino, la riqualificazione della Casa di Riposo, fognature, metanizzazione e viabilità, e non ci potevamo permettere di impegnare risorse a tale scopo.
Quali sono i punti di forza del suo programma elettorale?
Innanzitutto la credibilità che quanto scritto sia realizzabile, siamo convinti che i diciotto punti programmatici siano lo strumento operativo di quanto vogliamo realizzare o avviare nei prossimi cinque anni, nel contempo spieghiamo anche come vogliamo farlo. In primis la centralità della famiglia, rappresenta il nucleo fondante della nostra società e il nostro impegno maggiore sarà garantire alle famiglie un comune dove vivere è bello e piacevole. Desideriamo che il nostro sia un comune a misura di bambino. Infatti un comune che è a misura di bambini è a misura di tutti, anziani, disabili e famiglie.
Quali sono le sue idee per lo sviluppo economico-sociale del Comune e cosa farà per razionalizzare la spesa dello stesso al fine di risparmiare risorse economiche da destinare alle esigenze della comunità? Senza uno sviluppo economico che passa attraverso anche dei progetti di sviluppo in collaborazione con i privati oggi non avremmo potuto chiudere i bilanci, senza un contenimento delle spese oggi ci troveremo a dover chiudere i servizi, senza il ricorso a risorse esterne (oltre 30 milioni di euro nel corso degli ultimi dieci anni) oggi non avremmo realizzato quanto la comunità può vedere. Ma soprattutto non abbiamo mai voluto sottrarre risorse al sociale per destinarle agli altri settori.
Vi sono delle problematiche nella comunità slovena che lei intende portare a risoluzione? La comunità è sufficientemente tutelata o richiede maggiore attenzione? E quali sono gli strumenti che intende mettere in campo per un migliore sostegno?
Nei due mandati guidati dal sindaco Ret, grazie ad una volontà comune, siamo riusciti ad intraprendere la strada della convivenza vera, tra le diverse entità, italiane e slovene, che abitano il territorio. È questo un percorso, che intendo portare avanti, salvaguardando e valorizzando tutta la popolazione, senza distinzioni, per una concreta convivenza, per una dimostrata coesistenza, costruttiva e collaborativa. Nel mio operato intendo quindi non solo dare attuazione delle leggi di tutela, che già sono una prassi consolidata nel nostro comune, ma cercare di dare risposta alle esigenze, necessità e/o richieste soprattutto attraverso lo strumento del dialogo e dell’ascolto attivo.
Che voto darebbe al governo Monti? Non mi piacciono i tecnici, (perchè in quanto tali si sentono nella libertà di fare cosa vogliono senza poi rendere conto alla cittadinanza), non condivido molti degli interventi che stanno massacrando le famiglie italiane, anche se in questo momento di crisi mondiale era l’unica soluzione per poter far rimanere il nostro Paese a galla.
Quale sarà la Sua prima iniziativa per Duino Aurisina se dovesse vincere le elezioni?
Continuerò a lavorare, con serietà e concretezza, come ho fatto dal primo giorno che sono stato eletto e nominato vicesindaco di questo comune (giugno 2002), anche perché cinque anni passano in fretta e le cose da fare sono ancora molte...


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