venerdì 27 dicembre 2013

Bollettini in ritardo: il Pdl chiede la testa di Corigliano

Bollettini in ritardo: il Pdl chiede la testa di Corigliano

DUINO AURISINA «Auspichiamo che con l'arrivo dei bollettini, “in fisiologico ritardo”, arrivino puntuali anche le dimissioni dell'assessore al Bilancio e Tributi Lorenzo Corigliano, che interpellato dalla stampa si giustifica in maniera "strampalata" per il ritardo negli invii dei modelli F24, comune anche ad altre municipalità». Intende dar battaglia, il gruppo del Pdl, sulla vicenda che riguarda oltre 4mila nuclei a Duino Aurisina. Come spiegato l'altro giorno dall'assessore Corigliano i cittadini non hanno ancora ricevuto a casa la quarta rata della Tares a causa di “alcuni problemi nella stampa dei bollettini, che hanno interessato un po' tutti i Comuni, tranne quello di Trieste dove i modelli vengono stampati in proprio”. Con il penultimo consiglio comunale di fine novembre, l'amministrazione Kukanja aveva stabilito, per la quota comunale di propria competenza, una proroga sui versamenti al 28 febbraio 2014. Ma resta sempre da ottemperare entro l'anno, dunque a brevissimo, la parte statale del saldo. Per una cifra di maggiorazione pari a 0,30 euro a metro quadrato. Di qui la preoccupazione dei residenti, che non avendo ancora ricevuto i modelli F24 temono di non riuscire a rispettare la scadenza del 31 dicembre, anche per via delle concomitanti festività. Così, con una nota siglata da tutti i consiglieri eletti (Massimo Romita, Daniela Pallotta e Andrea Humar) ieri il Pdl ha stigmatizzato le motivazioni rese da Corigliano nella vicenda. «Chiediamo fortemente le dimissioni dell'assessore – prosegue il gruppo – anche e soprattutto per coerenza con quanto lo stesso, all'epoca in cui era consigliere all'opposizione, ha detto negli ultimi 5 anni. Corigliano infatti, in passato, ha sempre criticato e bacchettato gli amministratori e i dipendenti per un solo ritardo di spedizione. Dopo il balletto dei costi sulla spedizione dei bollettini tradotti, che è passato da 19mila a circa 7mila euro, oggi questo ritardo risulta inaccettabile, per rispetto soprattutto della cittadinanza, che attende con ansia anche gli importi del saldo dovuto all'amministrazione comunale. Un ritardo deleterio – sottolinea il Pdl - in tempi di crisi, con le persone ogni giorno a fare i conti per la propria sopravvivenza». Dal Pdl, dunque, l'auspicio che i modelli F24 giungano il prima possibile a destinazione (ma l'assessore ha già assicurato che questa settimana saranno recapitati). «A Corigliano invece – conclude l'opposizione - auguriamo in futuro di parlar meno e agire di più». Per qualsiasi chiarimento, il cittadino può rivolgersi al servizio Tributi del Comune, che – eccezion fatta per i giorni di festività – opererà regolarmente. Lo sportello, secondo quanto riferito dall'assessore Corigliano, resterà chiuso, in ottemperanza alle direttive di contenimento delle spese, il 27 dicembre, quando saranno attivi in municipio solo i servizi essenziali. Tiziana Carpinelli


Bollettini in ritardo per pagare in tempo il saldo della Tares

DUINO AURISINA La Tares, la nuova tassa sui rifiuti, sta creando non pochi problemi alle amministrazioni pubbliche locali, che si trovano subissate di richieste da parte dei cittadini, preoccupati di non riuscire a versare per tempo, dopo la terza rata di novembre, il saldo dovuto allo Stato entro il termine del 31 dicembre. Come mai? Semplice, nelle cassette delle lettere non sono ancora stati recapitati i bollettini, o meglio i due modelli F24 da presentare in banca o all'ufficio postale per espletare i pagamenti. Stando a quanto già reso noto, infatti, con il penultimo Consiglio comunale di fine novembre, l'amministrazione Kukanja aveva stabilito, per la quota comunale di competenza, una proroga sui versamenti al 28 febbraio 2014. Ma resta sempre da ottemperare entro l'anno ormai agli sgoccioli la parte statale, incamerata cioè da Roma, del saldo. Per una cifra di maggiorazione pari a 0,30 euro a metro quadrato. Di qui la preoccupazione dei residenti, che ancora non hanno ricevuto i modelli F24. Solo a Duino Aurisina si parla di oltre 4mila nuclei. Ma il problema, stando a quanto riferito dall'assessore al Bilancio ed Economato, Lorenzo Corigliano, interessa anche altri comuni: «C'è stato un ritardo nell'invio dei bollettini – ha ammesso – che non ha coinvolto solo il nostro territorio, ma anche altre municipalità. Comunque la prossima settimana i modelli arriveranno nelle case dei cittadini». Una buona notizia, dunque. Ma quale difficoltà si è riscontrata? «Il ritardo è dovuto, secondo quanto da noi appreso, ad alcuni problemi nella stampa dei bollettini – ha replicato Corigliano – che hanno interessato un po' tutti i Comuni, tranne quello di Trieste dove i modelli vengono stampati in proprio». Va anche detto, come precisato dall'assessore, che l'invio a ridosso della scadenza è stato in qualche modo “fisiologico”, in quanto la delibera di approvazione della proroga al 28 febbraio 2014 della quarta rata di conguaglio (come da pressante richiesta della categoria degli esercenti), per la quota comunale, risulta datata 27 novembre. E quindi appena a partire da quel giorno, ovvero dall'avvenuta votazione di modifica del regolamento Tares, la macchina della stampa si è potuta mettere in moto. Come prescritto nel documento il tributo andava pagato, per il 2013, in quattro rate con relative scadenze: 31 luglio, 30 settembre, 30 novembre e 31 dicembre; consentendo per le prime tre il versamento in unica soluzione entro la scadenza della prima rata. La quarta viene determinata applicando le tariffe Tares deliberate per l'anno corrente e detraendo l'importo delle prime rate: contestualmente con essa il contribuente è tenuto al versamento della maggiorazione nella misura standard di 0,30 euro al mq (dovuta allo Stato). Ad ogni modo, per qualsiasi chiarimento, il cittadino può rivolgersi al servizio Tributi del Comune, che – eccezion fatta per i giorni di festività – opererà regolarmente. Tiziana Carpinelli

mercoledì 18 dicembre 2013

Approvata la Variante 27 ... pronti i ricorsi...

Approvata la Variante 27 ...pronti i ricorsi

Approvata finalmente la “variante 27” al piano regolatore. 
    di Tiziana Carpinelli
    DUINO AURISINA. Giro di boa, con la chiusura dell'iter della variante 27 approvata in Consiglio dalla sola maggioranza (l'opposizione non ha partecipato al voto) e ora al vaglio della Regione per l'ultima verifica prima della pubblicazione ed entrata in vigore, dell'amministrazione Kukanja. Due le principali questioni da affrontare, come riferito in aula dal vicesindaco e assessore competente Massimo Veronese: la “revisione di tutti gli ambiti di progettazione unitaria, visto che il loro numero è salito a quota 40 e di questi meno di cinque sono stati approvati e solo un paio realizzati” e la “riforma della normativa che riguarda i centri storici per il recupero dell'edificato esistente”.
    Dunque uno snellimento dell'iter per chi intende - oggi con molta difficoltà - riconvertire stalle e fienili in residenze. Veronese lo ha detto chiaro e tondo: «Basta col consumo di suolo e terreni agricoli: se in 14 anni, sul fronte degli ambiti, non si è mosso praticamente nulla significa che bisogna intervenire».
    Quanto alla 27, la sua approvazione «è importante perché dà risposte ai cittadini e costituisce l'atto propedeutico ad altri strumenti urbanistici, vedi il piano del porto che porteremo in aula a gennaio».
    Veronese è “orgoglioso del lavoro svolto”, per la sua trasparenza e condivisione. Perché è vero che l'iter della 27 si è inserito a cavallo tra due amministrazioni, ma il “centrosinistra ha voluto dare la sua impronta nei limiti di legge”, con “uno stop all'urbanizzazione e alle superfici edificabili”, forti anche dei pareri regionali.
    Non si tratta di una semplice presa d'atto, bensì di “una variante che arriva dopo un lungo e tortuoso iter biennale”, ha sostenuto invece Massimo Romita, capogruppo Pdl, secondo il quale l'obiettivo iniziale dello strumento era fornire risposte ai cittadini, mentre “oggi questo obiettivo viene disilluso – crediamo - con pesanti conseguenze”.
    Già nel precedente voto di maggio il Pdl aveva voluto “sottolineare con alcune pregiudiziali l'iter seguito dalla maggioranza”. Ma visto che “le delibere hanno apportato modifiche al documento adottato senza dare la possibilità ai cittadini di esprimersi e fare le proprie controdeduzioni” e che “tali scelte potrebbero andare contro i loro diritti” il gruppo ha deciso, al pari di Progetto civico e Lista Ret, di non partecipare al voto.
    Ciò alla luce della responsabilità di un consigliere nel votare “una delibera viziata da pregiudiziali” e che “comporterà sicuramente riflessi diretti e indiretti sulla situazione economico- finanziaria o sul patrimonio dell'ente”.
    «Sarebbe stato bello proseguire con unità d'intenti – ha commentato l'ex sindaco Giorgio Ret –: questa variante non è stata voluta dall'ex giunta ma da tutti. Gli emendamenti svolti nell'analisi delle osservazioni spiacciono: una volta non si potevano fare, oggi forse sì. Speriamo non vi sia la restituzione degli atti dalla Regione e un allungamento dei tempi: la variante allora diventerebbe molto meno utile».
    Ma per la maggioranza, dopo il via libera degli uffici sulla legittimità della delibera, non vi sono pregiudiziali. «Ci potranno essere ricorsi – così Michele Moro (Pd) -, ma non mi pare che alcuna variante finora sia uscita indenne. Esprimo soddisfazione, ringraziando Rozza, per il processo partecipativo e per l'attenzione al consumo del suolo, un valore perseguito anche a livello nazionale dal Pd. Ora è cruciale uscire dalla logica della “stratificazione” che dalla variante 18 ha mosso l'ente. Si deve iniziare a ragionare su una variante generale che semplifichi le norme e trasferisca quell'orpello di disposizioni che appesantiscono gli iter nel Regolamento edilizio».

    13 dicembre 2013

    Approvato il “tassometro” delle aree

    Approvato il “tassometro” delle aree

    Ma il capogruppo Pd Moro critica l’assessore: «Delibera mal fatta»

    DUINO AURISINA. Passa con il voto convinto di tutta la maggioranza, che pure con l'intervento in aula del capogruppo Pd Michele Moro ha stigmatizzato “la scarsa accuratezza nella stesura delle delibere", così richiamando a una maggiore attenzione gli organi preposti e in primis l'assessorato, la zonizzazione di Duino Aurisina. Tutti contrari, invece, i quattro voti dell'opposizione.
    Per alcuni una sorta di tassometro, il provvedimento, nelle intenzioni del centrosinistra, di suddividere il Comune sulla base del valore economico dei terreni edificabili, desunto da dati e mappe forniti dall'Agenzia del territorio, avrà come effetto principale l'equità fiscale e aiuterà gli uffici nell'attività di accertamento, risultata preziosa nello stanare i furbetti.
    Dunque il territorio viene mappato in quattro zone: verde per valori immobiliari di “basso pregio” (90 euro a metro quadro), blu per quelli di “medio pregio” (130 euro a mq), rosso per “alto pregio” (150 euro a mq) e viola per “massimo pregio” (180 a mq). In quest'ultimi rientrano la Cernizza, l'ambito A3 di Sistiana con Portopiccolo, il Castello, Canovella e l'ex hotel Europa; in zona rossa tutta la fascia a mare rispetto alla sr 14, dunque anche Duino e la riserva; nella blu i centri storici dei paesi tra la 14 e la ferrovia; mentre nella verde tutto il resto. Di questa divisione l'amministrazione terrà conto quando andrà a deliberare le aliquote di varie imposte, per una più equa manovra.
    Il dibattito si è aperto, dopo l'introduzione dell'assessore Lorenzo Corigliano, che ha rimandato ai chiarimenti svolti nell'ultima commissione, con la trattazione di sei emendamenti presentati da Roberto Gotter (Pd), voluti anche per sanare alcune “sviste” sul documento. In particolare il primo (votato da 11 consiglieri, astenuta l'opposizione) ha posto rimedio al riferimento alla variante 27 – che già aveva fatto slittare la delibera nel precedente Consiglio -, tolto in un punto ma lasciato in altre parti del testo. Quindi si è passati alle dichiarazioni di voto e qui sono piovute le critiche di Moro: «“Non ho nulla da dire sul contenuto, ma vorrei aggiungere, per quanto riguarda la parte formale, il mio rammarico: ritengo inaccettabile che sia distribuito ai consiglieri una delibera in questo modo». Si tratta, insomma, di sviste che “denotano scarsa accuratezza nella stesura degli atti” e che “provocano dilazioni e perdite di tempo”. «Ritengo doveroso che ciascuno faccia il suo lavoro bene», ha concluso. Massimo Romita, capogruppo del Pdl, ha colto la palla al balzo per affermare che «Moro conferma come questa delibera non sia la migliore che poteva venir fuori, diversamente da quanto premesso in commissione: vi sono mancanze sostanziali, che porteranno a ulteriori contenziosi». Per Romita una tale zonizzazione, che “potrebbe andar bene in un comune più semplice del nostro, non tiene conto delle diversità e pluralità di zone edificabili presenti qui, dove esistono ben otto tipologie distinte. La maggioranza invece le ha allineate, considerandole uguali e stabilendone un valore al mq omogeneo, creando così disparità».
    «“Intanto – ha però replicato Corigliano – non si tratta di varianti al Prgc bensì di indirizzi, peraltro desunti da dati forniti dall'Agenzia del Territorio, dunque avulsi da connotazioni politiche. E poi questa delibera adempie a obblighi di legge: andava fatta ancora nel 2007”.
    Tiziana Carpinelli    ILPICCOLO
    15 dicembre 2013

    DICHIARAZIONE DI VOTO FATTA IN CONSIGLIO
    Ancora una volta si vuole vendere un qualcosa che non corrisponde a quanto dichiarato in commissione competente ed alla stampa, gli esempi fatti in tale situazione sono la dimostrazione. CASA ATER di SAN PELAGIO  con eX ALBERGO EUROPA
    Nonostante il rinvio e gli emendamenti di Ulcigrai ieri e  oggi di gotter che fanno riferimento alla Variante nonché alle modifiche inserite in tale delibera non ci viene data la sicurezza e soprattutto ci conferma che tale delibera non sia la migliore che poteva venir fuori come premesso nella prima commissione.
    Nella delibera, ci sono delle mancanze sostanziali, che porteranno invece ad ulteriori contenziosi.


    In questa delibere, che potrebbe andar bene in un comune piu' semplice del nostro , non si tiene conto delle diversità e pluralità di zone edificabili del nostro comune.
    Esistono otto tipologie di zone edificabili: bb bb1 bb2 bb3 ba a ambiti bb* ognuna con capacita edificatorie diverse.
    All' interno della stessa frazione possiamo trovare ad esempio zone A, Bb2 e Bb* ed ambiti unitari che hanno capacità edificatorie con differenze anche superiori al 50%.


    La maggioranza invece le ha allineate, considerandole tutte uguali e stabilendone un valore al mq. omogeneo per tutte creando evidenti disparità e costringendo uffici e soprattutto cittadini ad accertamenti ed a costi.

    Questo regolamento non si sovrappone alla realità del comune di Duino Aurisina, si poteva lavorare meglio cercando di capire piu' a fondo nostro territorio e le sue diversità.

    avremo potuto inserire per esempio un indice non per superficie ma per metro cubo costruibile, bisogna cambiare completamente l' impostazione del regolamento. che non risulta votabile sapendo già adesso, casi alla mano che non
    corrisponde ad una pluralità di casi.
    Ad esempio un Ambito unitario di 4000 mq. con un indice di 0.2 mq/mq. ha la stessa base imponibile di una zona Bb con un indice di costruibilità dello 0.8 mq/mq. mentre il valore reale unitario è diverso per piu' del 50%.
    Stesso discorso vale per le neo zone Bb3 le Bb* le zone A ed alcune zone Ba.

    Fa piacere poi che solo ora (dopo aver fatto dieci anni di demagogia) oggi si riconosca  la positività dell'attività dell'accertamento:  dal testo :
    analizzato i positivi risultati dell'espeltamento della recente attività di recupero dell'evasione ICI che ha interessato gli anni d'imposta 2003/2010 utilizzando tra gli altri strumenti una specifica analisi tecnica prodotta dal servizio tributi del comune recante le regole ed i criteri seguiti per una valutazione corretta delle medesime....

    ed ancora Che il contenzioso sorto a seguto dell'attività suddetta ha avuto un incidenza dello 0,3 %  e precisamente
    >12 ricorsi su 3000 accertamenti e che solo un caso sui 12 è pendente avanti la commissione tributaria regionale

    Siamo convinti anche noi che per continuare l'attività accertativa della verifica della congruità dei valori imponibili dichiarati relativi alle arre fabbricabili per gli anni 2010/2013 è necessario dover fissare le regole ed icriteri di valutazione per una corretta equa ed ordinata attività accertativa da parte del competente servizio tributi,  Ma non si può farlo senza indirizzi condivisi con tutto il consiglio (gli indirizzi sono stati approvati dalla giunta in fretta e furia senza  consultare nessuno...)

    giovedì 5 dicembre 2013

    Caos per il regolamento di tintolavanderia.... STRANO ....

    DUINO AURISINA

    Caos per il regolamento di tintolavanderia

    DUINO AURISINA. Che l'ultimo Consiglio comunale a Duino Aurisina non fosse partito col piede giusto, lo si era capito già al primo rinvio di delibera, cui ne sarebbero poi succeduti altri due. Eppure...
      di Tiziana Carpinelli
      DUINO AURISINA. Che l'ultimo Consiglio comunale a Duino Aurisina non fosse partito col piede giusto, lo si era capito già al primo rinvio di delibera, cui ne sarebbero poi succeduti altri due. Eppure chi avrebbe mai pensato che un Regolamento comunale per l'attività di tintolavanderia, un atto praticamente dovuto di recepimento delle nuove direttive regionali, sollevasse così grossi dubbi da spingere la maggioranza a rinviarlo a dicembre? In teoria la discussione, dopo l'esposizione dell'assessore competente Andrej Cunja, sarebbe dovuta filare via liscia come l'olio, senza increspature. Così invece non è stato. Un primo dibattito sul tema, che sul territorio interessa due attività commerciali (una automatica e la lavanderia di Sistiana), era avvenuto già la settimana precedente il Consiglio, nella Prima commissione convocata dal presidente Edvin Forcic.
      Prima l'illustrazione dell'esponente della Slovenska Skupnost, poi le domande dell'opposizione e la cosa era finita lì. Ma il diavolo, si sa, sta tutto nei dettagli. E così, una domanda in Consiglio di Silvia Bencich Iurman (Progetto civico) sull'obbligo o meno degli esercizi già esistenti di adeguarsi al nuovo regolamento e soprattutto sui tempi previsti ha scatenato una catena di dubbi, causando il rinvio. Alla prima domanda, infatti, Cunja ha risposto affermativamente, mentre alla seconda ha ribattuto che si trattava di una domanda tecnica e che lì per lì non era in grado di replicare precisamente, tant'è che ha chiamato gli uffici. Subito Bencich ha colto la palla al balzo per ribattere così: «È una risposta tecnica che nel 2013, con la crisi che attanaglia tutte le attività commerciali, va data. Io non contesto il regolamento, ma dobbiamo essere sicuri di ciò che votiamo». Concorde Daniela Pallotta (Pdl): «Non si può votare un regolamento senza saperne i dettagli: le attività devono conoscere le tempistiche, è un punto importante. Altrimenti rinviamo e approfondiamo».
      Arrivato in aula Sergio Bandini, nelle veci del funzion«rio, ha risposto all'assessore, che ha poi così replicato: “Il servizio mi contraddice: le attività preesistenti continuano a lavorare tale e quale, sono le nuove attività sono soggette a tutto il regolamento». Bandini ha chiarito che si tratta di un espletamento di legge, quanto agli esercizi già attivi ha precisato come già applichino specifiche direttive in materia di sicurezza e igiene sanitaria. Risulterebbero, insomma, già adeguate a preesistenti linee guida recepite dall'ultima norma regionale. Non fosse così, dovrebbero comunque mettersi in linea perché non conformi. Bencich ha allora rimarcato come sottoporre continuamente le categorie a nuove direttive e quindi a un dispendio di risorse equivalga a far morire il settore commerciale.
      Ma il sindaco Vladimir Kukanja ha risposto che non è il Comune a far chiudere le attività, ma semmai i controlli delle autorità preposte a infliggere eventuali penalizzazioni. Fatta chiarezza, l'assise ha comunque preferito riservarsi un'ulteriore approfondimento in Prima commissione giovedì alle 10), approvando all'unanimità il rinvio. Questo il commento di Massimo Romita (Pdl): «Spiace che anche su una delibera su cui c'era convergenza vi sia stato un caos apparente, dettato principalmente dalla non conoscenza della delibera stessa da parte dell'assessore al commercio. Un fatto grave poi, non sentire per un consulto le associazioni di categoria, che avrebbero potuto dare suggerimenti di modifiche del regolamento». Invece Forcic: «Il regolamento tocca temi importanti: in commissione non si è parlato delle tempistiche, bensì dei contenuti, su cui tutti si sono trovati d'accordo».



      01 dicembre 2013

      mercoledì 27 novembre 2013

      Duino, allarme sui metalli pesanti

      Duino, allarme sui metalli pesanti

      “Sospettata” la centrale di Monfalcone, il Comune chiede studi e diffonderà i dati+
        di Tiziana Carpinelli
        DUINO AURISINA. Non basta stare a osservare quanto avviene, anche a colpi di esposti, nella vicina Monfalcone. Il Comune di Duino Aurisina vuole vederci chiaro sul problema inquinamento, allertato dalle recenti polemiche che hanno investito la centrale termoelettrica A2a e, anche, dagli esiti di un recente studio sui licheni condotto da Arpa. Indagine che ha attributo all'area della “città dei cantieri” la maglia nera come punto più inquinato da gas tossici dell’intero Friuli Venezia Giulia e pure di Servola, dove insiste la Ferriera. L'amministrazione Kukanja prende atto che «attualmente non esiste un nesso di causalità tra dati e attività della centrale» e che le emissioni di A2a secondo quanto reso noto dall'azienda sono nei limiti di legge, ma intende «indagare lo stato dei fatti, indipendentemente dalla loro origine e fosse anche solo dovuto allo smog, parlando con tutti i tecnici che hanno compiuto analisi della situazione monfalconese, attuali e pregresse».
        Chiamando all'appello perfino quanti hanno disposto studi privati sull'argomento. La novità è emersa nella Seconda commissione consiliare, presieduta da Maurizio Rozza: i consiglieri si sono a lungo soffermati sul tema, condiviso. L'opposizione ( guidata da Massimo Romita   Pdl ) ha chiesto la predisposizione di centraline per il monitoraggio ambientale al Villaggio e a San Giovanni. È impensabile, ha esordito il presidente della commissione, pensare che «se c'è inquinamento fino a Monfalcone, questo non esista più un metro dopo, a Duino Aurisina, solo per effetto dell'esistenza di un confine». Rozza ha ricordato che il Comune ha già votato una mozione sul punto, inviandola a Monfalcone. «Ho avuto modo di analizzare lo studio completo – ha riferito – e posso dire che il quadro è molto preoccupante, anche se al momento non esiste un nesso di causalità con A2a. Tuttavia i dati d'inquinamento sono gravi ed è per questo che s'intende convocare quanti hanno studiato ed elaborato analisi, affinché possano spiegarle in modo chiaro alla popolazione». Rozza intende convocare, entro un paio di settimane, una seduta pubblica della Seconda commissione, invitando studiosi dell'Università di Trieste che si sono occupati della vicenda, tecnici dell'Arpa e anche l’imprenditore della Sbe Alessandro Vescovini: da privato, la scorsa estate, aveva incaricato tecnici dell'ateneo giuliano di effettuare una ricerca per verificare la contaminazione di metalli pesanti sul territorio. Proprio in quell'iter gli esperti avevano trovato depositato in Comune uno studio datato 1999 di “bioaccumulo lichenico”, commissionato dall’allora Enel, che li aveva fatti sobbalzare per la lista di metalli pesanti elencati. «Come amministrazione riteniamo importante divulgare alla popolazione ogni dato, pregresso e attuale», ha chiarito Rozza.  Massimo Romita (Pdl) ha rilevato l'esistenza di un recente esposto alla Procura di Gorizia sempre sul tema inquinamento e la necessità di chiarire anche questo punto, ascoltando in audizione il sindaco di Monfalcone. Prima però, ha ribattuto Rozza, è importante acquisire il dato scientifico: dopo la seduta coi tecnici, si passerà a quella delle istituzioni.  Infine l'ex sindaco Giorgio Ret, che ha ricordato gli imbrattamenti delle barche all'Hannibal dovute alle polveri nere e agli olii, ha richiesto l'istituzione di centraline al Villaggio del Pescatore e Medeazza.


        richiesta alla presidente serracchiani 

        Ziberna: subito un tavolo sulle emissioni della Centrale

        Un Tavolo per accertare la presenza di metalli pesanti nell’aria del territorio monfalconese e l’attivazione presso il ministero dell’Ambiente affinché venga convocata la Conferenza dei servizi al...


            Un Tavolo per accertare la presenza di metalli pesanti nell’aria del territorio monfalconese e l’attivazione presso il ministero dell’Ambiente affinché venga convocata la Conferenza dei servizi al fine di rivedere i termini dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata alla Centrale termoelettrica. Lo chiede il vicepresidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, in un’interpellanza presentata alla presidente Debora Serracchiani e all’assessore all’Ambiente, Sara Vito. «La centrale termoelettrica di Monfalcone – rileva Ziberna – emette principalmente ossidi di azoto (NOx) e ossidi di Zolfo (SOx), le cui emissioni sono in ogni caso soggette alle limitazioni prescritte in sede di Aia. La combustione del carbone introduce, però, nell’aria altri metalli pesanti, come dimostra uno studio di biomonitoraggio condotto alla fine degli anni ’90 per conto della società Elettrogen Spa, come cromo, cadmio, berillio, arsenico, mercurio, piombo e vanadio. Sostanze estremamente pericolose per la salute, visto che provocano tumori polmonari, al pancreas, al colon, alla prostata, al rene, all’encefalo e possono anche causare aborti spontanei».
            «Nonostante questi dati preoccupanti - continua Ziberna -, Eon Spa, che gestiva l’impianto all’epoca del rilascio dell’ultima Aia, si limitava a trasmettere al ministero dell’Ambiente solo un rapporto sulle emissioni principali prodotte dalla centrale (SOx e NOx), omettendo ogni riferimento ai metalli pesanti. In sede di rilascio della nuova Aia nel 2009 – prosegue l’esponente del Pdl – non si è, quindi, tenuto minimamente conto dello studio commissionato da Elettrogen. Eon ha inviato al ministero una lettera nella quale, con riferimento ai limiti di emissione delle unità termoelettriche si precisava testualmente che «gli studi di impatto ambientale presentati nelle procedure citate, supportati dalle raccolte di dati storici delle postazioni di rilevamento sul territorio, dimostrano che lo stato della qualità dell’aria nella zona in cui insiste l’impianto non presenta aspetti di particolare criticità, non ponendo pertanto pregiudiziali di particolare emergenza su ulteriori limitazioni delle emissioni inquinanti rispetto ai limiti di legge applicabili”.
            «Alla luce dei dati emersi, è comprensibile la grande preoccupazione dei cittadini, espressa anche dal consigliere comunale Anna Maria Cisint e dai suoi legali, che vista la gravità sono stati costretti a presentare un esposto contenente documentazione relativa all’inquinamento prodotto dalla Centrale oggi gestita da A2A. Un atto dovuto, visto che nessuno dei soggetti competenti s’è ancora attivato per porre rimedio, né per costringere l’azienda ad immissioni meno inquinanti».
            Ziberna conclude: «È necessario che anche la Regione si attivi promuovendo la costituzione di un Tavolo che svolga accertamenti sulla presenza di metali pesanti, assumendo urgentemente ogni azione possibile volta alla revisione della concessione dell’Aia alla centrale».26 novembre 2013
            ENTRALE 

            A2A replica a Cisint: «Monitoraggi “certificati”»

            A2A replica al consigliere di “Obiettivo” Anna Cisint promotrice di un esposto in Procura sull’inquinamento della centrale di Monfalcone. E lo fa per bocca di Roberto Corona, responsabile della...

            richiesta formale 

            Anna Cisint: subito la Conferenza dei servizi

            La convocazione della Conferenza dei Servizi per riaprire l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2009 e in scadenza nel 2017 per la centrale, considerando anche la possibile revoca. Lo...+
              La convocazione della Conferenza dei Sevizi per riaprire l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2009 e in scadenza nel 2017 per la centrale, considerando anche la possibile revoca. Lo richiede il consigliere comunale Anna Maria Cisint (Obiettivo), dopo la presentazione dell’esposto in Procura, incentrato sulla verifica dell’impatto delle emissioni dell’impianto termoelettrico, in particolare in ordine ai metalli pesanti. La Cisint, assieme al suo legale, l’avvocato Stefano Cavallo, ha inoltrato formale richiesta al ministero dell’Ambiente, alla Regione, alla Provincia e al Comune di Monfalcone, dopo aver già inviato l’esposto depositato in Procura. Il consigliere di opposizione richiede la convocazione della Conferenza dei Servizi «per assumere tutti i provvedimenti ritenuti più opportuni, finanche la revoca dell’Aia, a suo tempo rilasciata» per la centrale di A2A, evidenziandone le motivazioni.
              «L’11 novembre - spiega la Cisint nella richiesta - è stato depositato in Procura a Gorizia un esposto nel quale, sulla scorta di uno studio condotto nel 2000 su incarico di Elettrogen Spa, si rappresentano i dati di forte inquinamento ambientale da metalli pesanti riscontrati sul territorio di Monfalcone. Nell’esposto - continua - rappresentavo che dei risultati dello studio condotto da Elettrogen Spa non s’è mai tenuto conto in sede di rilascio dell’Aia da parte del ministero dell’Ambiente, nè nel 2001, nè nel 2009, e nemmeno s’è mai condotto uno studio successivo per verificare quale sia la situazione attuale circa la presenza di metalli nell’aria. Infatti, non risulta siano state condotte altre e/o ulteriori analisi simili a quelle riportate nello studio di Elettrogen Spa, poichè gli studi considerati da queste Autorità si sono limitati a rilevare le sole emissioni di SOx e NOx».


              23 novembre 2013
                    A2A replica al consigliere di “Obiettivo” Anna Cisint promotrice di un esposto in Procura sull’inquinamento della centrale di Monfalcone. E lo fa per bocca di Roberto Corona, responsabile della comunicazione dell’azienda. «Le misurazioni periodiche previste dalla legge - afferma A2A - sono effettuate da laboratori specializzati e certificati e l’unica interazione con A2A è l’addebito dei costi delle attività svolte. È quindi errato ritenere che sia “contraddittorio che controllore e controllato siano lo stesso soggetto” in merito alla misurazione delle emissioni della centrale di Monfalcone. Le emissioni della centrale sono misurate e registrate in continuo da strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia, e possono essere costantemente verificate dagli enti terzi. E i dati sono a disposizione di chiunque voglia prenderne visione diretta sul sito della Provincia di Gorizia». Infine A2A precisa che «il Tavolo tecnico ambientale istituito dal Comune di Monfalcone con A2A, Regione, Provincia, Arpa e Ass ha deliberato di integrare la rete di monitoraggio con nuove strumentazioni oltre che prevederne, attraverso apposita convenzione, la totale gestione ad Arpa Fvg».19 novembre 2013 


                    martedì 26 novembre 2013

                    Protezione civile A DUINO AURISINA

                    DUINO AURISINA

                    Protezione civile: fissata l’assemblea degli iscritti

                    Il 26 novembre dovrà scegliere il nome del nuovo coordinatore da proporre al sindaco
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                        DUINO AURISINA. L'assemblea generale degli iscritti alla Protezione civile di Duino Aurisina, convocata per la nomina di un nuovo coordinatore alla presenza del sindaco, si terrà martedì 26 novembre alle 18. C’è la data, dunque. Ciononostante non si placano le polemiche in Comune per le immediate dimissioni dell’architetto Danilo Antoni dall’incarico di coordinatore della squadra antincendio boschivo, dopo alcuni contrasti col primo cittadino. «Chi reggerà le sorti del gruppo in assenza del reggente? E se dovesse capitare un'emergenza?», chiede il centrodestra che in aula siede all'opposizione. Questa la risposta di Vladimir Kukanja: «Se ne occuperanno i capisquadra. E comunque l’ufficio comunale preposto vigilerà sulla situazione. Il nostro intento ora è solo quello di ricostruire il corpo nel suo spirito originario, cioè quello del volontariato, cercando di riportare anche un clima di entusiasmo e partecipazione, com’era un tempo quando incontrarsi in squadra poteva essere motivo di festa». Ma l'opposizione incalza. «Quasi un anno fa – così Massimo Romita, capogruppo Pdl - avevo promosso, non senza suscitare le ire della maggioranza, l’indizione di una seduta della commissione Trasparenza per conoscere lo stato della squadra dei volontari della Protezione civile e per cercare di venire a capo della diatriba tra il sindaco e il coordinatore Danilo Antoni». Stando a Romita «n quella circostanza primo cittadino e centrosinistra imposero il silenzio, commentando che della Protezione civile si sarebbe occupato Kukanja. Oggi – prosegue - vediamo che la situazione non solo è peggiorata, ma anzi è quasi sfuggita di mano. C’è, inoltre, il serio pericolo di distruggere un gruppo solido di persone che per anni ha operato bene per la difesa del territorio. Pur rispettando i ruoli – conclude Romita - non possiamo che esprimere il dissenso per il perdurare dell’incertezza della situazione e auspichiamo che il sindaco nomini quanto prima Enrico Cante, un ragazzo bravo, capace e soprattutto con una grande passione e tanto cuore per la Protezione civile, entusiasmo ereditato senz’altro da suo padre. Siamo sicuri che intorno a questa figura, la squadra comunale riprenderà a crescere». Il sindaco però precisa che “la Trasparenza non c'entra nulla con la Protezione civile”. Quanto ai dissapori creatisi col coordinatore, Kukanja li ha in ultima battuta ricondotti al venir meno di un legame fiduciario, di un rapporto a tu per tu tra reggente e sindaco: «Quando io ho chiesto ad Antoni delle spiegazioni – così il sindaco - la risposta è pervenuta mediante una lettera rivolta a tutti i consiglieri e, a quanto pare, a mezzo mondo. È avvenuto per il Rilke e anche per le dimissioni». Quanto alla ripetuta richiesta di relazionare l’attività dei volontari in Consiglio, “che è un organo politico”, Kukanja afferma come “pure Bertolaso quando parla nei consessi lo fa su richiesta e non sua sponte”. Relativamente alle domande sulla gestione dei fondi, altro punto di divergenza, il primo cittadino spiega che «il coordinatore non ha titolo per interpellare direttamente i funzionari, quando vi sono strutture, come la Protezione civile regionale, e i revisori dei conti preposti a tali funzioni. Io non voglio fare il pignolo – conclude Kukanja – ma se ci sono delle regole, queste vanno rispettate».Tiziana Carpinelli18 novembre 2013

                        Rilke, Romita dice basta e lascia la “Trasparenza”

                        Il capogruppo del Pdl si dimette dalla commissione e attacca: «Il centrosinistra non vuole il confronto». La convocazione dopo gli attriti con la Protezione civile
                              di Tiziana Carpinelli

                              Una decisione, quella delle dimissioni rassegnate martedì in serata, scaturita a seguito della convocazione di un’infuocata commissione Trasparenza
                              che avrebbe dovuto chiarire i recenti attriti emersi tra l’amministrazione Kukanja e Danilo Antoni, il coordinatore della squadra comunale di volontari di antincendio e Protezione civile, ieri presente con altri undici giovani volontari. Ma che in realtà non si è mai aperta, per il venir meno del numero legale (assenti anche esponenti dell’opposizione). E soprattutto per l’abbandono dell’aula, con tanto di querelle al seguito, dei due consiglieri di maggioranza Walter Ulcigrai (Lista Kukanja) ed Elena Legisa (Fed), che hanno contestato la sussistenza delle motivazioni per la stessa convocazione. «Manca l’oggetto – ha tuonato Ulcigrai -, quindi di cosa stiamo parlando?». E dopo aver snocciolato il regolamento, rilevando «l’assenza di un atto deliberativo» al centro della commissione, ha levato le tende con un’ultima stoccata: «Non solo qualcuno non sa parlare italiano, ma neppure scrivere». Subito è scattato però il pidiellino Andrea Humar: «Non è lei, Ulcigrai, a dover decidere se una commissione sia legittima o meno, ma il segretario comunale e a oggi a noi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito. Qui si assiste alla volontà precisa di boicottare questa commissione, l’unica di competenza dell’opposizione: un atto gravissimo, che non ha precedenti». «Può essere esagerato, ma si sta strumentalizzando tutto – così invece Legisa -: è chiaro che la Trasparenza non è la sede adatta per questo tipo di argomento. E con tali convocazioni stiamo solo spendendo soldi pubblici. Lei Romita su Facebook scrive “Torneremo”, come diceva Mussolini, ma io penso proprio di no».DUINO AURISINA. «Venendo meno la possibilità di operare attraverso un confronto democratico con il sindaco e l’attuale maggioranza, il sottoscritto rassegna le proprie dimissioni da presidente della commissione Trasparenza». Secco il messaggio con cui il capogruppo del Pdl, Massimo Romita, si è congedato dall’unico organismo direttamente in capo all’opposizione. Secondo consuetudine, infatti, non può essere la maggioranza a fare le pulci a se stessa, né il controllato a ergersi a controllore.
                              Insomma, si è rivisto quanto già andato in scena la scorsa settimana con la petizione del Villaggio del pescatore: uno spettacolo poco edificante, si capisce, per chi in quel momento avrebbe dovuto avere un confronto con l’amministrazione e invece ha assistito a una sequela di “sberle” verbali che hanno ulteriormente accentuato i rapporti ormai tesissimi tra maggioranza e minoranza, che pure nei primi mesi del rinnovo del Comune avevano cercato di instaurare un clima collaborativo, nelle rispettive distanze politiche. «Uno scenario da telerissa che finora era rimasto sconosciuto a Duino Aurisina – ha commentato il dimissionario Romita –, forse perché prima c’era una persona in grado di mettere insieme le due anime...». «Immagino questa stoccata sia per me – ha però subito replicato Vladimir Kukanja, rimasto sempre in aula -, ma le ribadisco che la Protezione civile è di competenza del sindaco, non della Trasparenza, anche se questa ormai è diventata una commissione d’indagine. Io finora non ho voluto interferire, ma sappia che ho lavorato qui in Comune per 41 anni e se devo verificare qualcosa so dove trovarla». Di positivo, come alla fine rilevato da Antoni, che comunque ha ringraziato Romita e il sindaco per l’opportunità di un confronto, c’è che è stato fissato un prossimo incontro tra Protezione civile e amministrazione, per sviscerare le incomprensioni e soprattutto affinare un sistema comunicativo efficace e teso a fronteggiare l’ingente attività dei volontari nel Comune. Volontari che operano sul territorio per una media di 400 ore all’anno, con uscite fino a 4 volte alla settimana.23 maggio 2013