mercoledì 20 marzo 2013

NUOVO CORSO DELLA PROTEZIONE SOCIALE


SCHEDA 5

5.1 Famiglia e qualità della vita
Nell’ambito dell’azione sociale in questi ultimi anni il Friuli Venezia Giulia ha fissato la centralità della famiglia, riconoscendo essa come una risorsa capace di generare bene comune, coesione sociale e solidarietà.
E’ quindi ora necessario consolidare e sviluppare tale ruolo nella convinzione che più famiglia oggi corrisponda a più Friuli Venezia Giulia domani, con una alleanza con la famiglia che nell’ambito della società regionale coinvolga sempre di più le istituzioni, le forze sociali, il mondo imprenditoriale e associativo.
Le azioni e gli interventi, consentiti dall’insieme di norme legislative e regolamentari, sono delineati secondo priorità nel Piano regionale per la Famiglia 2012-2014 e per gli stessi sarà assicurata piena attuazione. Sarà inoltre assicurata un’adeguata programmazione degli interventi per gli ulteriori anni del quinquennio favorendo l’integrazione con i restanti servizi sul territorio e i rapporti tra generazioni.
L’insieme degli interventi dovrà essere orientato prioritariamente al soddisfacimento delle esigenze primarie di cura ed educazione della famiglia.
Complessivamente l’azione regionale in termini di quote di spesa corrente sarà mantenuta nel livello raggiunto per l’anno 2012.

5.2 Verso una nuova sostenibilità previdenza complementare e fondo
sanitario assicurativo
Le recenti riforme previdenziali porteranno pensioni pubbliche molto più basse delle attuali. Per garantire alla popolazione redditi adeguati nel periodo di quiescenza serve una seconda fonte di reddito.
Non vogliamo farci mantenere dai nostri figli, né delegare a terzi la gestione dei nostri soldi: anche questa è autonomia responsabile: di qui l’importanza strategica di un fondo territoriale di previdenza complementare.
La Regione ha già introdotto questo istituto con la propria legge 13 del giugno 2012 e al comitato promotore del fondo hanno già aderito molto numerosi gli enti di rappresentanza sindacale e datoriale.
La legge del Friuli Venezia Giulia presenta caratteristiche che la rendono unica nel panorama nazionale: territorialità, iscrizione aperta ai lavoratori pubblici e a quelli privati, ai dipendenti, agli autonomi, agli atipici, ai familiari degli iscritti, previsione di interventi regionali di sostegno, integrazione, sviluppo.
Il fondo rappresenta una straordinaria operazione di coesione economico sociale territoriale e l’impegno è pertanto quello di farlo decollare tempestivamente, non solo per le evidenti ragioni sociali, ma anche per le meno evidenti e pur rilevantissime implicazioni economiche connesse agli investimenti che esso genera.
Una seconda innovazione strutturale della protezione sociale regionale, introdotta dalla stessa norma del fondo di previdenza, è costituita dal fondo sanitario assicurativo regionale, che si pone come linea di approfondimento per l’innovazione strutturale del settore e l’ulteriore rafforzamento dell’eccellenza del sistema sanitario pubblico regionale.

 5.3 Proseguire nella riforma della salute
I nuovi strumenti di sostenibilità finanziaria del comparto della salute e del benessere delle persone costituiscono solo uno degli strumenti da mettere in campo per continuare ad assicurare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia servizi qualificati nella prevenzione, cura e riabilitazione.
Infatti è necessario incrociare in via continuativa la sfida che il settore propone. Il progresso scientifico apre in continuità nuove possibilità di assistenza che richiedono un crescente grado di specializzazione delle strutture, secondo standard internazionali. Questo comporta una graduale riprogrammazione e adeguamento delle strutture di erogazione con una costante selezione tra le prestazioni da assicurare in proprio, nel rispetto di criteri di qualità, e quelle da acquisire con ricorso al mercato, anche con il sostegno dei nuovi strumenti individuati.
In questa prospettiva va dato corso al riordino istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale, di cui alla recente L.R. 13-1-2012 n. 25, avviando un processo finalizzato ad attuare il nuovo assetto delle aziende sanitarie e ospedaliere e la nuova organizzazione distrettuale, propedeutici anche all’organizzazione interna dei singoli presidi, da attuarsi con gli specifici atti aziendali.
Nel comparto socio-assistenziale particolare rilievo assume la predisposizione ed approvazione del Piano regionale di settore in connessione con la programmazione territoriale già avviata e da intendersi quale apporto dal basso alla definizione di un welfare che non escluda nessuno ma con un accesso secondo priorità.
In via generale gli interventi saranno finalizzati alle persone e alla famiglia piuttosto che alle strutture e verrà promossa, in un’ottica di sussidiarietà, una rete di collaborazione e integrazione tra professionisti, strutture specializzate e sistema delle farmacie.


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