venerdì 7 novembre 2014

PORTA A PORTA ? NO GRAZIE

DUINO AURISINA. Sperimentazione del porta a porta a partire dal 2015? Sì, ma prima si parte dai costi. Lo sostiene l'assessore ai Servizi sul territorio, Andrej Cunja, che in passato non ha risparmiato scetticismo verso questa modalità di raccolta e smaltimento rifiuti, invece indicata dal centrosinistra come soluzione da perseguire.
I dati per Duino Aurisina, infatti, sono drammatici (differenziata ferma al 21,10 contro una media regionale del 60,79% e provinciale del 28,63%) ed urge un'inversione di tendenza, al punto che il vicesindaco Massimo Veronese già tempo addietro ha premuto l'acceleratore su una sperimentazione del porta a porta, magari nei paesi carsici, con l'avvento dell'anno nuovo. E la distanza dal 2015, ormai, è un battito di ciglia.
Dunque a che punto è l'amministrazione Kukanja nella gestione di un fenomeno che dipinge il territorio come un grande produttore di immondizia, con 631,6 chilogrammi pro capite di spazzatura accumulata in 12 mesi?
«Per poter valutare correttamente l'opportunità e la convenienza dell'implementazione di un servizio di raccolta rifiuti porta a porta, limitato a determinate frazioni o categorie di utenza, come richiesto da qualche esponente della maggioranza – esordisce l'assessore Cunja -, è necessario innanzitutto avere a disposizione una stima dei costi». Insomma, i numeri prima di tutto. «Sì – osserva -, perché è risaputo che solitamente il metodo porta a porta, che in teoria dovrebbe portare al conseguimento di percentuali di differenziazione più alte, comporta costi maggiori rispetto a una raccolta promossa attraverso isole ecologiche e cassonetti stradali».
Modalità, questa delle isole ecologiche, come noto più e più volte sollecitata dal centrodestra, con Massimo Romita in testa, restìo ad avvallare, dai banchi dell'opposizione, un sistema di tipo porta a porta. «I professionisti che stanno redigendo per conto del Comune il nuovo bando di gara – spiega ancora Cunja - sono stati incaricati pertanto di sviluppare una proiezione dei costi, che verrà poi "data in pasto" alla maggioranza per trarne le opportune conclusioni».
Ma non finisce qui. Alleanze anche in un'ottica di razionalizzazione delle spese sono state ricercate coi territori contermini. «Si sono avuti dei contatti – conclude l'esponente della giunta Kukanja - con le amministrazioni dei Comuni limitrofi di Sgonico e Monrupino per valutare la possibilità di indire un appalto unico, esteso ai tre enti locali in questione con la finalità di ottimizzare il servizio; una tale ipotesi, per quanto sicuramente interessante e con molti risvolti positivi, dovrà però prima fare i conti con gli effetti, al momento ancora incerti, della prossima riforma degli enti locali».

Prove tecniche di Unione di Comuni, in attesa del convegno capitanato lunedì a Udine dalla presidente Debora Serracchiani? Può essere, ma intanto una raccolta differenziata decisamente “pigra”, in un territorio assai poco “riciclone”, inizia a pesare (troppo) sulle tasche dei cittadini residenti.

Nessun commento:

Posta un commento