lunedì 26 settembre 2011

Il dinosauro Antonio torna al Villaggio del Pescatore

Il dinosauro Antonio torna al Villaggio del Pescatore

Il calco collocato nel sito paleontologico. Ret: «Primo passo per la valorizzazione» Ex consulente americano di Jurassic Park: «Pronto a finanziare nuovi scavi»

    di Viviana Attard Il Piccolo DUINO AURISINA

    Ad accogliere il suo ritorno a casa, con tutti gli onori del caso, erano in tanti. Tutti coloro che in questi anni hanno avuto modo di conoscerlo, di lavorarci e di battersi per farlo tornare lì da dove era partito. E ieri, Antonio, il famoso dinosauro scovato quasi per caso da una studentessa di geologia dell’ateneo giuliano nei primi anni ’90, ha trovato nuovamente la sua collocazione al Villaggio del Pescatore.

    Alle 11.30 alla presenza del primo cittadino Giorgio Ret e del vicesindaco Massimo Romita, il calco è stato mostrato per la prima volta a tutti i presenti. «Sono molto felice oggi – ha dichiarato Ret – perché dopo tanto tempo Antonio è tornato a casa. Se oggi siamo qui è grazie al lavoro di molte persone che hanno lavorato assieme per un obiettivo comune. Credo che questo piccolo risultato possa costituire il primo passo verso la valorizzazione di uno sito che, a livello nazionale ed internazionale, è stato considerato tra i più importanti».

    Sempre nel corso del suo intervento Ret ha annunciato l’avvio imminente dei primi lavori del banchinamento, previsti all’interno del nuovo prg, a partire dalle prime settimane di ottobre che, oltre ad apportare nelle migliorie al sito, nel contempo dovrebbero “liberare” una parte della lente fossilifera della zona che permetterebbero ai geologi e paleontologici di riprendere gli scavi. Il suo vice, Romita, invece ha sottolineato come il sito sia «frutto della sinergia tra enti pubblici e privati che deve continuare a sussistere per riuscire ad ottenere risultati lodevoli come quello di oggi».

    Realizzato in resina, alto quattro metri per ottanta chili di peso, la copia di Antonio (quella originale è conservata al museo di storia naturale di Trieste in via Tomiz) è stata collocata già da giovedì grazie al lavoro della ditta Zoic, che in concomitanza al posizionamento ha deciso di donare una replica in pelle che, verosimilmente, descrive le sembianze del Tethyshadros insularis quando era in vita.

    Nelle intenzioni future, fondi permettendo, c’è anche l’idea d’inserire i due calchi in un diorama che ricordi l’habitat, con tanto di palme e laghetto, in cui sarebbero dovuti vivere Antonio e Bruno (il fratello più grande, alto 5 metri, scoperto successivamente). Consensi giungono anche dal presidente di Fareambiente di Duino Aurisina, Pasquale Durante e dal suo vice, Luca Gianneo, che tramite comunicato sottolineano «l'importanza strategica naturalistica di tale sito». Il Villaggio ed il suo sito, quindi, sembrano essere nelle intenzioni di molti degli enti presenti ier il punto di partenza per una futuro centro paleontologico in grado di soddisfare sia studiosi che turisti che metta al centro la valorizzazione del territorio e le ricerche in questo campo. Per porre le basi per tutto ciò, però «è necessario che tutti, in Regione e non solo, sappiano di quale tesoro disponiamo» ci tiene a sottolineare Mila Erbisti, geologa del gruppo Flondar che organizzerà dei laboratori per avvicinare anche le scolaresche.

    Interesse per il sito, inoltre, giunge anche da oltre oceano e più precisamente dall’Università del Montana. Ad dichiararlo Paolo Maddaleni in rappresentanza di Fozzati. «Uno studioso americano, già conosulente per Jurassic Park – spiega – è venuto a conoscenza del sito ha manifestato l’intenzione di finanziare gli scavi. Ci ha chiesto di presentare un progetto per poi valutare i da farsi. Nei prossimi mesi si vedrà».



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