lunedì 20 maggio 2013

CONVOCAZIONE COMMISSIONE TRASPARENZA IN COMUNE DI DUINO AURISINA


Duino, “anticendio” senza guida

Il sindaco toglie la fiducia al coordinatore dei volontari dopo la querelle sul Rilke
    di Tiziana Carpinelli
    DUINO AURISINA. Per il sindaco, che lo ha messo nero su bianco, ormai «il rapporto fiduciario con il coordinatore della squadra dei volontari di antincendio boschivo e protezione civile risulta compromesso». Per Danilo Antoni, che ancora oggi dirige gli uomini di Duino Aurisina nelle emergenze, quelle parole del primo cittadino invece suscitano, sotto il profilo umano, «estrema delusione».
    Dunque i veleni sul Rilke continuano a sfilacciare i rapporti tra amministrazione e il coordinatore della protezione civile Antoni, che in queste ore paiono, dopo uno scambio epistolare tra i due (trasmesso per conoscenza a tutti i consiglieri) particolarmente tesi. Al punto che nessuno si sbilancia sull'evoluzione della vicenda e il presidente Massimo Romita (Pdl) ha già convocato sul punto una commissione Trasparenza per martedì alle 18.30. Commissione peraltro già contestata dalla maggioranza. All'origine degli attriti, la misteriosa petizione circolata sottobanco a fine aprile e finora mai depositata in municipio, con la quale si chiederebbe al sindaco Vladimir Kukanja di rimuovere il coordinatore della squadra comunale dei volontari. Questo perché in veste di libero professionista, l'architetto Antoni, già consigliere comunale, è stato di recente incaricato dal principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso della valutazione, ai fini della sicurezza, delle opere (manufatti e parapetti) presenti lungo l'area del sentiero Rilke e dintorni. Un cantiere “congelato” dall'ordinanza di sgombero dei “cancelli” amovibili emessa in via d'urgenza dallo stesso primo cittadino ai fini antincendio e ora finita sotto la lente del Tar. Dopo aver appreso della petizione che ha «voluto squalificare con imprecisate insinuazioni» la sua figura, Antoni aveva scritto una lettera a Kukanja, in sostanza chiedendo che, come responsabile sul territorio delle attività dei volontari, «si preoccupi di avere le necessarie informazioni direttamente dal gruppo e dal suo coordinatore». «Le dichiarazioni – aveva sostenuto – senza riscontri e base di riferimento danneggiano la mia integrità personale e professionale, per questo mi aspetto dal sindaco un intervento di appoggio pubblico, chiaro e deciso». Kukanja, in risposta, aveva rilevato che la petizione non riguardava la squadra, “estranea a tutta la vicenda” e alla quale anzi “rinnovo il ringraziamento e l'apprezzamento, personale e dell'amministrazione, per tutto quello che ha fatto e sicuramente saprà fare in futuro”, bensì il solo coordinatore. «L'appoggio pubblico alla squadra – ancora il primo cittadino – non è mai venuto meno, tuttavia va anche considerato che questa situazione ha messo in imbarazzo sia l'amministrazione comunale che il sindaco, proprio per il ruolo ricoperto nella squadra da Antoni». Kukanja aveva insomma ritenuto «i toni della lettera del tutto fuori luogo» e che «certe situazioni potevano essere affrontate diversamente anche per evitare il coinvolgimento della squadra, che nulla a che vedere con la vicenda». Venendo all'oggi e al rapporto fiduciario ritenuto dal sindaco «compromesso», Kukanja dice di «doverci ancora pensare» e che «deve avere luogo un confronto vis à vis con il coordinatore prima di prendere qualsiasi orientamento», specificando comunque di non aver trovato opportuna la “doppia veste” di Antoni. «Noi – aggiunge Kukanja – abbiamo fatto un'ordinanza di sgombero dei cancelli posti dalla proprietà sul sentiero Rilke proprio per la sicurezza dei cittadini. Io rispetto l'attività di libero professionista di Antoni, si capisce, ma se questa entra in contrasto con l'amministrazione allora può crearsi un problema. Meglio sarebbe stato se il coordinatore non fosse figurato direttamente coinvolto o perlomeno se me ne avesse parlato prima». E Antoni? «Non ho capito cosa voglia dire il sindaco – replica – perché da un punto di vista tecnico non trovo argomenti e da quello organizzativo non è possibile non che coordinatore e responsabile per legge della squadra non si parlino».

    IL PICCOLO 19 maggio 2013



    Duino, sul sentiero Rilke spunta un doppio incarico

    Una petizione chiede di rimuovere il responsabile della squadra antincendio che è anche il consulente per la sicurezza del principe della Torre Tasso
        di Tiziana Carpinelli
        DUINO AURISINA. Rilke: è l'ora dei veleni. Sta circolando sottobanco una misteriosa petizione con la quale si chiede al sindaco Vladimir Kukanja di rimuovere l'attuale coordinatore della Squadra comunale dei volontari antincendio boschivo e di Protezione civile, Danilo Antoni. Perché? Semplice, in qualità di professionista, l'architetto Antoni, già consigliere comunale e persona nota, è stato di recente incaricato dal principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso della valutazione, ai fini della sicurezza, delle opere (manufatti e parapetti) presenti lungo l'area del sentiero Rilke e dintorni. Un cantiere “congelato” in seguito all'ordinanza di sgombero emessa in via d'urgenza dallo stesso primo cittadino, che lo scorso mercoledì aveva richiesto (e ottenuto) la rimozione dei “cancelli” predisposti dalla proprietà, proprio adducendo ragioni di sicurezza in caso di roghi. Ebbene, qualcuno ha intravisto nel duplice ruolo di Antoni una qualche “incompatibilità”, così reclamandone la sostituzione.
        Un vero e proprio “giallo”, quello della petizione: parecchi ne hanno ricevuto notizia, leggendone anche il testo, eppure il documento non è stato ancora protocollato. Nella lettera di accompagnamento alla raccolta firme si rammenta che la squadra «ha per scopi e dovrebbe perseguire la tutela di boschi, ambiente e aree naturali». «Di recente – così ancora il testo - il coordinatore della squadra comunale volontari, signor Danilo Antoni, in qualità di tecnico, pagato da un privato, si è reso autore responsabile dell'intervento arbitrario di chiusura degli accessi alla pineta del sentiero Rilke nell'area protetta della Riserva naturale delle Falesie di Duino. Tale chiusura degli accessi alla pineta del sentiero Rilke costituisce un ostacolo e poteva provocare grave ritardo di intervento dei mezzi di soccorso pubblico e ai mezzi antincendio, con pericolo per l'ambiente e le persone». Sindaco e vicesindaco ammettono di esserne stati informati, ma ribadiscono che nessuna petizione, almeno fino a ieri, è stata consegnata loro.
        La prassi, come chiarisce Kukanja, è comunque quella di «attendere il deposito delle firme all'Ufficio protocollo, verificarne la conformità (numero e residenze, ndr) e, in presenza dei requisiti, fissare la convocazione del portavoce davanti alla giunta». «Se tutto ciò avverrà – così il sindaco, per legge “capo” della squadra -, allora esprimeremo una valutazione». Dal canto suo, Danilo Antoni parla invece di “petizione tirata per i capelli” e di "attacco strumentale", anche in virtù del fatto che l'architetto è stato chiamato dal principe a fornire valutazioni sull'idoneità dei manufatti esistenti, proprio ai fini della sicurezza, assicurando che non creassero ostacolo o pericolo. Inoltre, di incompatibilità non si può proprio parlare, dal momento che la carica ricoperta in seno alla Protezione civile è «assolutamente a titolo di volontariato».
        Peraltro il rapporto professionale di consulenza col principe è di antica data. «Non solo – ha concluso – per ben due volte, prima e dopo l'ordinanza, i forestali hanno verificato l'idoneità dei manufatti posti dalla ditta, senza nulla eccepire. Lo so bene perché sarebbe bastato un colpo di bora per spedire i cancelli, rimovibili con una mano, in mare. Sono molto perplesso, mi pare una vicenda degna di don Camillo e Peppone: la petizione è una stupidaggine. La rimozione? Mi farebbe un favore, visto che all'attività di volontario dedico 4 o 5 al dì».
        IL PICCOLO   25 aprile 2013



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