sabato 14 aprile 2012

A conferma della preziosa sinergia tra l'amministrazione comunale e la proprietà del Maniero: Visite al Castello raggiunta la quota del mezzo milione

Mentre qualcuno fa polemica gratuita sulla nostra improvvisazione legata al Turismo, (come se la crisi mondiale fosse colpa del Comune di Duino Aurisina), la proprietà del Castello di Duino dirama alcuni dati significativi delle presenze e dell'attività all'interno del Castello. Attività che è sempre stata sinergica tra l'ente pubblico (da noi rappresentato) e la proprietà, in modo particolare  in chiave di promozione turistica (quella contestata dal sig. V), ma soprattutto di supporto alle iniziative volte alla rivitalizzazione anche in periodi non di grande flusso estivo, ma durante tutto l'anno. Desidero ricordare inoltre, che proprio nel 2003, ci fu, proprio dai banchi dell'opposizione che qualcuno mosse delle critiche sull'apertura del Castello, in particolare sulla mancanza di parcheggi.








SABATO, 14 APRILE 2012
 
Pagina 29 - Il Piccolo Cronaca Trieste
 
Visite al Castello raggiunta la quota del mezzo milione
 
Il maniero di Duino è stato aperto al pubblico 8 anni fa Dopo italiani e tedeschi i “nuovi turisti” sono i ricchi russi
 
di Viviana Attard wDUINO AURISINA Meno di otto anni dall’apertura al pubblico e ben mezzo milione di visitatori. Facilmente immaginabile in una grande realtà, meno in un contesto più piccolo e raccolto. È il caso del Castello di Duino (comprendente anche il Castello vecchio) che dall’estate del 2003, quando per la prima volta è stato permesso l’accesso al pubblico, la dimora dei Principi Torre Tasso ha accolto all’interno delle sue mura svariate migliaia di visitatori. Il felice traguardo, non senza sorpresa, è stato raggiunto in occasione delle festività pasquali. Subito è stato condiviso con il popolo di internet grazie alla pagina di Facebook (Castello di Duino) che, secondo la stima fatta in automatico dal noto social network, al suoi interno vanta ben 6.420 “mi piace”, “384 persone che parlano di questo argomento” nonché “1.687 erano qui”. Ovviamente, quest’ultimo dato, è solo una piccola parte di tutti coloro che hanno avuto modo di visitare l’attrattiva duinese. «Siamo davvero soddisfatti del risultato», commenta Luca Marcuzzi, della direzione, non senza soddisfazione per il risultato raggiunto. La ricetta del successo è molteplice ma soprattutto è data dall’oggettiva bellezza del luogo e dal servizio offerto «a conduzione familiare ma senza tralasciare qualità ed attenzione al dettaglio». Se, infatti, le nuove tecnologie sembrano aver aiutato a far conoscere il Castello, come sottolinea Marcuzzi, «a fare tanto è, ancor e soprattutto, il passa parola. Sono in molti – continua – che vengono da noi consigliati da amici e parenti. Sia perché a loro volta hanno avuto un riscontro positivo dai racconti di chi ci è già stato sia perché magari hanno avuto modo di presenziare a qualche evento o matrimonio che abbiamo ospitato». Non va dimenticato, infatti, che il Castello sempre di più viene scelto come luogo ideale per trascorrere il post cerimonia nuziale assieme a parenti ed amici. Sebbene sia già dagli anni ’90 vi si organizzassero convegni o serate di gala è dalla metà degli anni duemila che la location è diventata meta prediletta dai novelli sposi. Italiani ma anche, sempre più spesso, stranieri. Russi in cima, che trovano allettante il connubio tra classe e suggestività degli spazi disponibili, sul quale sono disposti ad investire per ottenere risultati letteralmente spettacolari (quest’estate sono andare in scena ballerine-acrobate che si calavano dalla torre tramite una danza aerea e torte multistrato “sospese” sul laghetto), ma anche tedeschi, austriaci ed italiani che, crisi a parte, non rinunciano del tutto alle spese “per il giorno più bello”. Semmai questi ultimi sono più oculati e cercano di eliminare le spese superflue. Nonostante la grande richiesta, però, il “fattore matrimonio” sembra non essere l’elemento fondante del successo. «È’ vero che è un ottimo biglietto da visita – spiega Marcuzzi - ma viaggia più in parallelo con le visite tradizionali». Per quanto riguarda i visitatori, poi, nonostante gli italiani siano spesso acccusati di trascurare le bellezze che li circondano, sono al primo posto per numero di visitatori seguiti da sloveni, tedeschi ed austriaci. A questi, presenti già dai primi anni di attività del castello, si sono aggiunto uno spiccato interesse di russi, cechi, slovacchi, nonché olandesi, israeliani e spagnoli (quest’ultimi grazie ad i nuovi collegamenti a basso costo attivati dal vicino aeroporto di Ronchi). Bene anche la presenza di gruppi organizzati e scolaresche che, «se prima arrivavano quasi per caso al Castello, ora, se vengono in Regione, pianificano anche una sosta da noi» dichiara Marcuzzi. Ad ampliare l’offerta, poi, ci pensano anche gli avvenimenti ed iniziative che vi gravitano attorno come ad esempio, l’appuntamento semi-fisso “Mare Vitovska”, l’apertura straordinaria della parte del parco a macchia mediterranea o mostre tra le quali quella di Bucarelli


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