Duino, “anticendio” senza guida
Il sindaco toglie la fiducia al coordinatore dei volontari dopo la querelle sul Rilke
Duino, sul sentiero Rilke spunta un doppio incarico
Una petizione chiede di rimuovere il responsabile della squadra antincendio che è anche il consulente per la sicurezza del principe della Torre Tasso
DUINO AURISINA. Rilke: è l'ora dei veleni. Sta circolando sottobanco una misteriosa petizione con la quale si chiede al sindaco Vladimir Kukanja di rimuovere l'attuale coordinatore della Squadra comunale dei volontari antincendio boschivo e di Protezione civile, Danilo Antoni. Perché? Semplice, in qualità di professionista, l'architetto Antoni, già consigliere comunale e persona nota, è stato di recente incaricato dal principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso della valutazione, ai fini della sicurezza, delle opere (manufatti e parapetti) presenti lungo l'area del sentiero Rilke e dintorni. Un cantiere “congelato” in seguito all'ordinanza di sgombero emessa in via d'urgenza dallo stesso primo cittadino, che lo scorso mercoledì aveva richiesto (e ottenuto) la rimozione dei “cancelli” predisposti dalla proprietà, proprio adducendo ragioni di sicurezza in caso di roghi. Ebbene, qualcuno ha intravisto nel duplice ruolo di Antoni una qualche “incompatibilità”, così reclamandone la sostituzione.
Un vero e proprio “giallo”, quello della petizione: parecchi ne hanno ricevuto notizia, leggendone anche il testo, eppure il documento non è stato ancora protocollato. Nella lettera di accompagnamento alla raccolta firme si rammenta che la squadra «ha per scopi e dovrebbe perseguire la tutela di boschi, ambiente e aree naturali». «Di recente – così ancora il testo - il coordinatore della squadra comunale volontari, signor Danilo Antoni, in qualità di tecnico, pagato da un privato, si è reso autore responsabile dell'intervento arbitrario di chiusura degli accessi alla pineta del sentiero Rilke nell'area protetta della Riserva naturale delle Falesie di Duino. Tale chiusura degli accessi alla pineta del sentiero Rilke costituisce un ostacolo e poteva provocare grave ritardo di intervento dei mezzi di soccorso pubblico e ai mezzi antincendio, con pericolo per l'ambiente e le persone». Sindaco e vicesindaco ammettono di esserne stati informati, ma ribadiscono che nessuna petizione, almeno fino a ieri, è stata consegnata loro.
La prassi, come chiarisce Kukanja, è comunque quella di «attendere il deposito delle firme all'Ufficio protocollo, verificarne la conformità (numero e residenze, ndr) e, in presenza dei requisiti, fissare la convocazione del portavoce davanti alla giunta». «Se tutto ciò avverrà – così il sindaco, per legge “capo” della squadra -, allora esprimeremo una valutazione». Dal canto suo, Danilo Antoni parla invece di “petizione tirata per i capelli” e di "attacco strumentale", anche in virtù del fatto che l'architetto è stato chiamato dal principe a fornire valutazioni sull'idoneità dei manufatti esistenti, proprio ai fini della sicurezza, assicurando che non creassero ostacolo o pericolo. Inoltre, di incompatibilità non si può proprio parlare, dal momento che la carica ricoperta in seno alla Protezione civile è «assolutamente a titolo di volontariato».
Peraltro il rapporto professionale di consulenza col principe è di antica data. «Non solo – ha concluso – per ben due volte, prima e dopo l'ordinanza, i forestali hanno verificato l'idoneità dei manufatti posti dalla ditta, senza nulla eccepire. Lo so bene perché sarebbe bastato un colpo di bora per spedire i cancelli, rimovibili con una mano, in mare. Sono molto perplesso, mi pare una vicenda degna di don Camillo e Peppone: la petizione è una stupidaggine. La rimozione? Mi farebbe un favore, visto che all'attività di volontario dedico 4 o 5 al dì».
IL PICCOLO 25 aprile 2013
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