giovedì 12 maggio 2011

«Duino, l’ex ricreatorio svenduto dalla Provincia»

Centrodestra all’attacco sul mancato recupero della sede della Lega Nazionale Romita: «Centro polifunzionale mancato». Tononi: «I soldi erano già stanziati»


    di Viviana Attard DUINO AURISINA

    Una mancata sinergia tra Comune e Provincia, in cui a fare le spese è stata la comunità di Duino Aurisina. Lo sostengono il vice sindaco nonché assessore Massimo Romita, l'assessore Tjasa Svara ed il consigliere regionale Piero Tononi. Vittima l' ex edificio della Lega Nazionale situato proprio accanto al municipio ad Aurisina cave. «Nonostante ci siano numerose associazioni - spiega la Svara - manca un luogo che funga da centro di aggregazione. Anche se negli anni c'è stato un ripopolamento, anche da parte di giovani famiglie, nel corso deg


    li anni sono venuti a mancare molti punti di aggregazione tanto che oramai Aurisina cave si sta trasformando sempre più in un dormitorio».

    Una soluzione era quella di riportare a nuova vita l’ex Lega Nazionale. «L'intento di riqualificazione di questo edificio - dichiara il vice sindaco Massimo Romita - c'era già dal 2005 con il progetto "Età Libera" che consisteva in una riqualificazione dell'edificio esistente in un centro polifunzionale con una sala conferenze, mostre e proiezioni al primo piano, un secondo piano che poteva essere dedicato alle associazioni e la possibilità di inserirne un terzo. Peccato che nel 2006 l'allora giunta regionale Illy abbia contestato l'iniziativa nonché bloccato i 1.900.000 euro di fondo previsti per la sua riqualificazione».

    «Nonostante il veto della Regione - continua il numero due di Duino Aurisina - nel febbraio del 2006 la giunta provinciale Scoccimarro, in cui figura anche il consigliere regionale Piero Tononi, allora assessore, s'attiva per inserire nell'ultimo bilancio previsionale ben 821.000 euro di fondi propri per ripartire il progetto. Sforzi vani, però, visto che sempre nel 2006 a novembre, la nuova giunta Poropat toglie tali fondi gettandoli nel calderone provinciale».

    La mancata realizzazione dell'opera secondo Tononi sarebbe dovuto alla mancata volontà di trovare un'accordo tra Comune e Provincia a causa del diverso colore politico. «La Provincia, con la sua maggioranza - spiega Tononi - ha deciso di mettere in vendita il sito a privati per costruire case, quando invece la precedente amministrazione aveva già posto le risorse per una sua ristrutturazione. E non si dica che non potesse essere possibile trovare i finanziamenti necessari, visto che i soldi i fondi per la costruzione per la casa del cinema a Trieste o per la ristrutturazione dell'ex campo profughi di Padriciano sono stati reperiti mentre quelli per la ristrutturazione dell'unico punto aggregativo di un certo peso sul territorio comunale di Duino Aurisina mancano. È un chiaro segno che non c'è interesse a venirci incontro».


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