Anche Duino Aurisina dice “no” al nuovo elettrodotto
DUINO AURISINA La posizione del comune di Duino Aurisina, riguardo la realizzazione del potenziamento dell'elettrodotto, è stata “estremamente chiara fin dagli inizi”. La giunta non ha dubbi in merito all'opera che la società Terna sta realizzando in Carso: i lavori non s’hanno da fare. La prossima domenica si terrà la marcia “Sotterriamo il mostro“ contemporaneamente da Medeazza e da Trebiciano a San Pelagio, per manifestare il dissenso della popolazione locale al previsto elettrodotto. Dal consiglio comunale di ieri è uscito un documento, proposto dal Vice Sindaco nonchè consigliere comunale Massimo Romita e firmato da tutti i consiglieri comunali, che esprime la massima solidarietà al comitato organizzatore confermando la piena contrarietà al potenziamento dell'elettrodotto esistente. Su ogni passaggio amministrativo nei confronti della società e dei progetti relativi, la giunta ribadisce la propria coerenza. «È un nostro obbligo tutelare la salute dei cittadini – dice il documento uscito dal consiglio – in quanto la situazione attuale vede una petizione popolare di oltre duemila cittadini della Provincia di Trieste che hanno firmato contro l’elettrodotto con la proposta di interramento dei cavi, in più va considerato che il territorio provinciale di Trieste ed il Carso in particolare hanno sacrificato per utilità pubblica migliaia di metri quadrati». In ballo, nella faccenda elettrodotto, c'è anche un ricorso al Capo dello Stato, appoggiato da tutti i Comuni del Carso. Sulla coerenza del comune di Duino Aurisina, però, ha da ridire proprio la società Terna, incaricata dei lavori all'elettrodotto. «La Regione Friuli Venezia Giulia nell’ottobre 2009, prima di rilasciare l’Intesa sull’intervento – dichiara un portavoce della società - aveva anticipato tale suo intendimento ai Comuni interessati, tra i quali Duino Aurisina, chiedendo loro un riscontro mai ricevuto dal comune di Duino Aurisina. Sorprende dunque la levata di scudi attuale, cioè fuori tempo massimo, giacché l’opera è pienamente autorizzata e in cantiere». Le attività di cantiere erano state parzialmente sospese nel corso dell’estate per consentire gli approfondimenti sull’attuale perimetro dell’area Zps/Sic, ora però i lavori sono stati ripresi in accordo con gli uffici competenti della Regione che non hanno rilevato danni ambientali per i lavori eseguiti. La posizione di Terna rispetto ai protestanti rimane quindi invariata: «L'intervento non prevede alcuna realizzazione di un nuovo elettrodotto come qualcuno insiste ad affermare, ma il potenziamento dell’esistente linea Monfalcone–Padriciano, la sostituzione dei conduttori, la realizzazione di quattro varianti di tracciato, per assicurare il rispetto delle distanze previste dalla legge in materia di campi elettromagnetici e, infine, una manutenzione straordinaria, senza modifiche, dei sostegni esistenti e non interessati dalle varianti. Quanto poi alla possibilità di realizzare le varianti in cavo interrato invece che in aereo, ribadiamo che tale soluzione non è stata ritenuta idonea perché avrebbe avuto un impatto ambientale maggiore per la necessità di mantenere una fascia di rispetto libera per l’accessibilità per l’esercizio del cavidotto, oltre a essere più invasiva in fase di realizzazione». Cristina Polselli
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