«Dopo aver pasticciato, in qualità di presidente, con la Commissione trasparenza al Villaggio del Pescatore – replica l’assessore Andrej Cunja – ora Romita si mette a spargere false informazioni sulla vicenda Rilke, additando le due amministrazioni quali responsabili del danno alla fruizione del territorio cagionato dalla prolungata chiusura del tracciato, in quanto non avrebbero concretizzato l’acquisto dell’area come inizialmente prospettato. La compravendita - precisa Cunja - non si è realizzata perché i limiti burocratico-amministrativi imposti dalla spending review non hanno permesso di dar corso alle volontà politiche. I recenti sviluppi dimostrano poi che la questione sicurezza era puramente pretestuosa. Ora - prosegue - si aprono nuove prospettive per il rilancio dell’area, in chiave sia di promozione turistica sia di tutela naturalistica – continua – e la decadenza del ricorso al Tar del precedente proprietario, al quale l’amministrazione comunale ha dovuto resistere, spiana inoltre la strada all’approvazione da parte della giunta regionale del regolamento della Riserva naturale delle Falesie, che consentirà finalmente di gestire appieno tale preziosa area e di svilupparne le peculiari caratteristiche e le notevolissime potenzialità». (u. s.) DAL PICCOLO 22 dicembre 2015
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martedì 22 dicembre 2015
IL SINDACO SUL RILKE RIGETTA LE ACCUSE....
DUINO AURISINA. Continua infuocata la polemica a distanza fra maggioranza e opposizione nel Comune di Duino Aurisina. Stavolta, a fungere da detonatore è il recente acquisto del sentiero Rilke. Il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Massimo Romita, aveva criticato la giunta guidata dal sindaco, Vladimir Kukanja, responsabile - a suo dire - assieme alla Regione, del mancato acquisto dell’area da parte di quest’ultima «con grave danno per le attività turistiche».
mercoledì 16 dicembre 2015
Salta il “vertice” sul Villaggio del Pescatore
Salta il “vertice” sul Villaggio del Pescatore
La maggioranza diserta la seduta della Trasparenza. Residenti in rivolta: «Condotta vergognosa»di Ugo Salvini
VILLAGGIO DEL PESCATORE. Un paese in rivolta contro la giunta comunale. È conflitto aperto ormai fra i residenti del Villaggio del Pescatore e l’amministrazione guidata da, Vladimir Kukanja. A scavare ulteriormente un solco già molto profondo fra le parti, è stato l’episodio dell’altra sera, quando è saltata, per mancanza del numero legale, la seduta della commissione Trasparenza, convocata dal presidente Massimo Romita, capogruppo del Pdl, che si sarebbe dovuta occupare di specifici problemi del Villaggio, in particolare il “mini mose” e il percorso dell’autobus che raggiunge la baia da Trieste.
All’appuntamento, fissato nell’estemporanea sede della biblioteca del Villaggio del Pescatore dallo stesso Romita si sono presentati solo gli esponenti dei partiti di opposizione. Oltre a Romita, c’erano l’ex sindaco Giorgio Ret, capogruppo dell’omonima lista, e Andrea Humar (PdL). Ognuno fra l’altro titolare di delega, in modo da rappresentare anche gli altri tre componenti della minoranza, fisicamente assenti: Silvia Iurman (Progetto civico), Daniela Pallotta (PdL) e Tjasa Svara (Lista Ret). In tutto sei consiglieri, un numero comunque insufficiente per garantire la regolarità della seduta, in quanto il Regolamento prevede ce ne siano almeno otto.
In realtà, la sorpresa per questo mancato svolgimento della seduta ha riguardato solo i cittadini. Era piuttosto diffusa da giorni, negli ambienti più vicini al Municipio, la sensazione che la maggioranza avrebbero disertato l’incontro. E puntualmente, nelle ore precedenti l’orario fissato per la seduta, sono arrivate anche le lettere destinate a motivare le scelte del centrosinistra. «I temi in discussione - ha scritto il capogruppo del Pd, Michele Moro - sono chiari da tempo e conosciamo bene anche l’opinione del Comitato dei residenti. Ma è altrettanto chiara la posizione della giunta, che ha più volte manifestato preoccupazione per gli argomenti in discussione, ma si trova in una situazione di difficile soluzione pratica». Il capogruppo del Pd non ha risparmiato poi una frecciata a Romita: «La sua convocazione - ha sottolineato - mi sembra strumentale a una mera visibilità mediatica, punto sul quale abbiamo sensibilità diverse».
A far arrabbiare ancor di più i residenti le righe inviate dall’assessore Andrej Cunja: «Constatate le numerose assenze - ha sintetizzato - la seduta non ha più senso, perciò non verrò». Un atteggiamento che ha suscitato la rabbiosa reazione dei residenti, guidato dal presidente del Comitato locale, Adriano Perossa: «È un comportamento vergognoso - ha commentato
IL PICCOLO 16 dicembre 2015
martedì 8 dicembre 2015
I NEON NELLE SCUOLE ....ANCORA AD OGGI NULLA
Nuovi neon nelle scuole di Duino Aurisina
La giunta promette «sostituzioni rapide» ma l’opposizione chiede «soluzioni di risparmio energetico»di Ugo Salvini
IL PICCOLO
DUINO AURISINA. È battaglia sulle luci nelle scuole nel Comune di Duino Aurisina. Il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Massimo Romita, ha presentato un’interrogazione urgente, dopo avere effettuato un sopralluogo «su segnalazione di alcune maestre», sollecitando il sindaco, Vladimir Kukanja, e l’assessore competente per la materia, Andrej Cunja, a «sostituire i neon rotti nelle aule e nelle parti comuni delle scuole, al fine di garantire la corretta visibilità e sicurezza degli alunni», chiedendo inoltre alla giunta di «trovare soluzioni di risparmio energetico all’interno delle scuole».
Il tema è approdato nell’aula del Consiglio, nel corso della più recente seduta dell’assemblea del Comune di Duino Aurisina, e qui lo stesso Cunja ha garantito che «le sostituzioni saranno effettuate rapidamente, perché questa amministrazione ha consapevolezza dell’importanza di garantire il corretto funzionamento di tutte le scuole del territorio comunale, anche per evidenti motivi di sicurezza». L’esponente dell’esecutivo ha in ogni caso precisato che «nelle aule l’illuminazione è sempre stata garantita», aggiungendo che «le problematiche si sono evidenziate nelle parti esterne di alcuni edifici scolastici». Il botta e risposta fra Romita e Cunja aveva già preso corpo in passato, dopo che l’assessore, in qualità di responsabile dei Lavori pubblici, aveva fatto una relazione tecnica, spiegando che era stata completata «una soddisfacente opera di sostituzione dell’illuminazione pubblica». Romita, con la sua interrogazione urgente, ha chiesto all’amministrazione di «trovare anche soluzioni di risparmio energetico all’interno delle scuole».
A dar man forte a Cunja è intervenuta anche la sua collega di giunta Marija Doroteja Brevelj, competente per l’Istruzione, la quale ha ribadito che «dopo aver riscontrato un ritardo nella sostituzione di alcune luci nelle scuole, peraltro non imputabili all’esecutivo, i lavori sono stati immediatamente sollecitati, anche perché questa è la stagione più buia dell’anno. Quando escono di scuola i bambini
vhe fanno il tempo pieno - ha aggiunto - la sera è quasi del tutto calata, perciò è indispensabile che l’illuminazione sia esterna sia interna sia totalmente garantita. Come giunta - ha concluso - l’attenzione per tutto ciò che riguarda le scuole è massima».
08 dicembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
LA SITUAZIONE DELLA BURGO (DAL QUOTIDIANO IL PICCOLO)
Trieste, la Burgo lancia l’ultimatum e fa saltare il tavolo romano
La proprietà diserta il vertice al Mise. «Parteciperemo solo se cessano gli scioperi». I sindacati: «È un ricatto»di Ugo Salvini
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E invece, all’improvviso, proprio alla vigilia dell’appuntamento nella capitale, la società fa sapere che «non sarà presente al tavolo stante la situazione di scioperi a singhiozzo in atto nello stabilimento di Duino». È un nuovo durissimo colpo alle speranze dei lavoratori e, in particolare, a quelle dei 153 dipendenti il cui licenziamento è già stato comunicato dall’azienda.
La decisione di disertare il tavolo ministeriale delinea in maniera ancor più netta la posizione della Burgo che, solo l’altroieri, in risposta alla proclamazione dello stato di agitazione da parte delle rappresentanze sindacali dei lavoratori della cartiera, ha deciso la serrata a partire dalle 22 di ieri sera. Serrata in corso.
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Il gruppo, in verità, lascia aperto uno spiraglio davvero piccolo dicendosi disponibile, in una nota inviata al Mise e immediatamente girata ai rappresentanti sindacali, a presentarsi al ministero il prossimo 4 dicembre «a condizione che gli scioperi siano sospesi».
Ma le sigle sindacali, a caldo, accolgono malissimo il diktat della proprietà. «Esprimiamo con forza, ancora una volta, il nostro dissenso per questo comportamento perché – denuncia a mezzo comunicato Robert Stewart, segretario provinciale dell’Ugl carta e stampa – la condizione posta dall’azienda è inaccettabile».
Non solo. L’Ugl rigetta al mittente l’accusa secondo cui lo stato d’agitazione renderebbe di fatto impossibile proseguire l’attività dello stabilimento: «Gli scioperi che abbiamo proclamato comportano uno blocco soltanto parziale degli impianti. Come richiesto dalle istituzioni – precisa Stewart – abbiamo optato per un profilo basso proprio per evitare irrigidimenti».
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L’azienda, però, è di tutt’altro avviso. E i sindacati non porgono l’altra guancia: «Scioperare è un diritto sancito dalla legislazione. Crediamo che la Burgo voglia togliere anche la libertà di manifestare il proprio dissenso ai lavoratori chiedendo un annullamento degli scioperi. Forse - aggiunge Stewart - l’azienda non ha questo famoso piano industriale richiesto e quindi cerca di prendere tempo. Invitiamo nuovamente i dipendenti a non cedere a questi ricatti belli e buoni ritenendo che a questo punto sia necessario rafforzare il blocco degli scioperi intensificandoli. Daremo battaglia fino alla fine».
Mauro Benvenuto, a nome delle Rsu Cisl, rinvia invece ogni decisione al presidio programmato per stamattina alle 9 nel piazzale dello stabilimento: «L’appuntamento di domani (oggi, ndr) è destinato a trasformarsi in un’assemblea all’aperto – ha osservato – durante la quale, assieme ai lavoratori, valuteremo la situazione, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, e decideremo quale linea adottare».
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Ieri, intanto, il sindaco di Duino Aurisina,Vladimir Kukanja, si è incontrato con i rappresentanti della direzione dello stabilimento. «Non c’è chiusura totale da parte dell’azienda – spiega il primo cittadino al termine del colloquio – ma molto dipenderà dalle scelte che faranno i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali. Essenziale, mi pare evidente, è arrivare in qualche modo al tavolo del 4 dicembre. Mi auguro che da entrambe le parti si facciano i passi necessari per ristabilire il dialogo».
La Regione, da parte sua, si è già espressa “chiamando” l’azienda al tavolo ministeriale e, soprattutto, incalzandola al fine di arrivare a una riconversione della Linea 2. «Attendiamo proposte concrete dalla Burgo» ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani. «Spingiamo con forza per una riapertura dei ragionamenti sulla cartiera nelle cui potenzialità - ha rincarato il vicepresidente con delega alle Attività produttive Sergio Bolzonello - non abbiamo smesso di credere». Certo, dopo le ultime quarantott’ore, la strada sembra tutt’altro che in discesa.