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venerdì 20 novembre 2015

OPERAI IN SCIOPERO BURGO MINACCIA LO STOP


Operai in sciopero, Burgo minaccia lo stop

Aut aut dell’azienda: «A rischio la sicurezza dello stabilimento. O finiranno le agitazioni o verrà sospesa l’attività produttiva»







TRIESTE Sempre più cruda la vertenza Burgo. Con un comunicato destinato all’attenzione dei lavoratori, ieri l’azienda ha preannunciato che «potrà vedersi costretta a sospendere temporaneamente l’attività produttiva dello stabilimento».
La minaccia di serrata si ricollega alla decisione, assunta nell’assemblea di mercoledì pomeriggio, di non concedere alla Burgo una settimana di “tregua” nelle iniziative di protesta contro i 153 licenziamenti.

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“Tregua” che era stata richiesta dall’azienda in occasione dell’incontro romano di martedì scorso; lo stesso governatore Debora Serracchiani aveva chiesto ai sindacati di valutare l’eventualità di sospendere le forme di lotta fino al prossimo vertice ministeriale, programmato per giovedì 26. Ma i duecento partecipanti all’assemblea non avevano ritenuto di concedere quartiere alla direzione Burgo, ribadendo il programma di scioperi “a scacchiere”, articolati un’ora per turno.
Burgo motiva la temporanea sospensione proprio a causa deglistop and go imposti agli impianti produttivi dalle modalità dell’agitazione, che determinerebbero il pericolo di tracimazione dei contenitori (tine fogliacci) con rischi ambientali «di imprevedibile ampiezza». Non solo: il gruppo cartario rileva «l’assoluta non economicità della prosecuzione del’attività», nel momento in cui le macchine vengono frequentemente bloccate e la produzione poi si trova a languire in attesa del ripristino produttivo. In questa situazione non è garantito «il mantenimento degli standard minimi di utilità» relativamente alla residua prestazione lavorativa.

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«Ricordando che le fermate e relativi avvii sono solo 2 giornalieri - replica una nota delle Rsu - verrebbe da chiedersi cosa succede in quelle giornate, non poche, in cui causa problematiche tecniche glistop&go sono addirittura 5 o 6». «Mai ci saremmo aspettati che il direttore di stabilimento, mosso dalla sua ideologia ambientalista, denunciasse il suo stesso operato». «Volendo essere solidali con lui "denunciamo" anche noi alle autorità competenti e all'Asl - chiude il comunicato - questa grave condizione dello stabilimento."
A sua volta la politica continua a martellare per ottenere risposte dalla sfuggente interlocuzione aziendale.Massimiliano Fedriga, capogruppo di Lega Nord a Montecitorio e segretario regionale del partito, ha presentato un’interrogazione ai ministri Federica Guidi (Sviluppo Economico) e Giuliano Poletti (Lavoro) affinchè «facciano luce sulle prospettive di salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi» dello stabilimento duinese. Innanzitutto il numero dei licenziandi è il doppio degli addetti alla linea “2”, quella che dovrebbe essere tagliata. Poi Fedriga ricorda che nella legislatura precedente si fece parte attiva perchè Burgo dismise la carta patinata a grana grossa, nonostante avesse ottenuto 1 milione di euro tra finanziamenti e contributi pubblici
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