Operai in sciopero, Burgo minaccia lo stop
Aut aut dell’azienda: «A rischio la sicurezza dello stabilimento. O finiranno le agitazioni o verrà sospesa l’attività produttiva»di Massimo Greco
TRIESTE Sempre più cruda la vertenza Burgo. Con un comunicato destinato all’attenzione dei lavoratori, ieri l’azienda ha preannunciato che «potrà vedersi costretta a sospendere temporaneamente l’attività produttiva dello stabilimento».
La minaccia di serrata si ricollega alla decisione, assunta nell’assemblea di mercoledì pomeriggio, di non concedere alla Burgo una settimana di “tregua” nelle iniziative di protesta contro i 153 licenziamenti.
LEGGI ANCHE:
Tagli alla Burgo, spiragli sulla trattativa
Segnali di disgelo da parte dell’azienda. Serracchiani: «Una minima apertura c’è stata». Vertice bis a Roma tra una settimana
Burgo motiva la temporanea sospensione proprio a causa deglistop and go imposti agli impianti produttivi dalle modalità dell’agitazione, che determinerebbero il pericolo di tracimazione dei contenitori (tine fogliacci) con rischi ambientali «di imprevedibile ampiezza». Non solo: il gruppo cartario rileva «l’assoluta non economicità della prosecuzione del’attività», nel momento in cui le macchine vengono frequentemente bloccate e la produzione poi si trova a languire in attesa del ripristino produttivo. In questa situazione non è garantito «il mantenimento degli standard minimi di utilità» relativamente alla residua prestazione lavorativa.
LEGGI ANCHE:
Trieste, nessuna tregua sindacale alla Burgo
L’assemblea dei lavoratori decide di continuare con gli scioperi “a scacchiera” sino al 26
«Ricordando che le fermate e relativi avvii sono solo 2 giornalieri - replica una nota delle Rsu - verrebbe da chiedersi cosa succede in quelle giornate, non poche, in cui causa problematiche tecniche glistop&go sono addirittura 5 o 6». «Mai ci saremmo aspettati che il direttore di stabilimento, mosso dalla sua ideologia ambientalista, denunciasse il suo stesso operato». «Volendo essere solidali con lui "denunciamo" anche noi alle autorità competenti e all'Asl - chiude il comunicato - questa grave condizione dello stabilimento."
A sua volta la politica continua a martellare per ottenere risposte dalla sfuggente interlocuzione aziendale.Massimiliano Fedriga, capogruppo di Lega Nord a Montecitorio e segretario regionale del partito, ha presentato un’interrogazione ai ministri Federica Guidi (Sviluppo Economico) e Giuliano Poletti (Lavoro) affinchè «facciano luce sulle prospettive di salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi» dello stabilimento duinese. Innanzitutto il numero dei licenziandi è il doppio degli addetti alla linea “2”, quella che dovrebbe essere tagliata. Poi Fedriga ricorda che nella legislatura precedente si fece parte attiva perchè Burgo dismise la carta patinata a grana grossa, nonostante avesse ottenuto 1 milione di euro tra finanziamenti e contributi pubblici
.
.
Nessun commento:
Posta un commento