MOZIONE
PREMESSO
che alcuni organi di stampa, locali e nazionali, hanno diffuso nelle
scorse settimane la notizia che un Consigliere comunale di Venezia ,
con delega ai Diritti Civili e alle Politiche contro le
Discriminazioni, ha avanzato la proposta di togliere la dicitura
“Padre” e “Madre” dai moduli per l’iscrizione agli asili
nido e alle scuole dell’infanzia, per sostituirla con quelle di
“Genitore1” e “Genitore 2”;
CONSIDERATO
che l’art. 29 della Costituzione italiana stabilisce che “la
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale
fondata sul matrimonio”;
SOTTOLINEATO
che i termini “madre” e “padre” sono termini che
rappresentano valori cardine della nostra cultura e della nostra
società, nella sua dimensione sia laica che cristiana, e che oggi,
più che mai, incardinano la speranza ed il riferimento per le future
generazioni;
ATTESTATO
che iniziative come quelle del Comune di Venezia nulla hanno a che
vedere con il concetto di integrazione: anzi tale iniziativa rischia
di gettare in una profonda crisi una delle istituzioni fondamentali
su cui si fonda la nostra società, ovvero la famiglia, “fondata
sul matrimonio” e composta, fino a prova contraria, da un padre e
una madre;
CONSIDERATO
altresì che, al momento, anche altri Comuni, oltre a quello di
Venezia, si stanno adoperando per adottare la medesima, scellerata
iniziativa:
TUTTO
CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
IL
CONSIGLIO COMUNALE
STIGMATIZZA
ANALOGHE INIZIATIVE IN ALTRI COMUNI DEL NOSTRO PAESE, ESORTANDO NEL
CONTEMPO TUTTI I COMUNI A RIBADIRE ED A MANTENERE INTATTE LE DICITURE
“MADRE” E “PADRE” NEI REGISTRI SCOLASTICI, NEI MODULI DI
ISCRIZIONE DEGLI ASILI, DELLE SCUOLE PRIMARIE E DELLE SCUOLE MEDIE, E
COMUNQUE TUTTI I MODULI CHE RIGUARDANO GLI ISTITUTI SCOLASTICI, DI
CULTURA E SPORT.
23
aprile 2014
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