Approvata la Variante 27 ...pronti i ricorsi
Approvata finalmente la “variante 27” al piano regolatore.
di Tiziana Carpinelli
13 dicembre 2013
DUINO AURISINA. Giro di boa, con la chiusura dell'iter della variante 27 approvata in Consiglio dalla sola maggioranza (l'opposizione non ha partecipato al voto) e ora al vaglio della Regione per l'ultima verifica prima della pubblicazione ed entrata in vigore, dell'amministrazione Kukanja. Due le principali questioni da affrontare, come riferito in aula dal vicesindaco e assessore competente Massimo Veronese: la “revisione di tutti gli ambiti di progettazione unitaria, visto che il loro numero è salito a quota 40 e di questi meno di cinque sono stati approvati e solo un paio realizzati” e la “riforma della normativa che riguarda i centri storici per il recupero dell'edificato esistente”.
Dunque uno snellimento dell'iter per chi intende - oggi con molta difficoltà - riconvertire stalle e fienili in residenze. Veronese lo ha detto chiaro e tondo: «Basta col consumo di suolo e terreni agricoli: se in 14 anni, sul fronte degli ambiti, non si è mosso praticamente nulla significa che bisogna intervenire».
Quanto alla 27, la sua approvazione «è importante perché dà risposte ai cittadini e costituisce l'atto propedeutico ad altri strumenti urbanistici, vedi il piano del porto che porteremo in aula a gennaio».
Veronese è “orgoglioso del lavoro svolto”, per la sua trasparenza e condivisione. Perché è vero che l'iter della 27 si è inserito a cavallo tra due amministrazioni, ma il “centrosinistra ha voluto dare la sua impronta nei limiti di legge”, con “uno stop all'urbanizzazione e alle superfici edificabili”, forti anche dei pareri regionali.
Non si tratta di una semplice presa d'atto, bensì di “una variante che arriva dopo un lungo e tortuoso iter biennale”, ha sostenuto invece Massimo Romita, capogruppo Pdl, secondo il quale l'obiettivo iniziale dello strumento era fornire risposte ai cittadini, mentre “oggi questo obiettivo viene disilluso – crediamo - con pesanti conseguenze”.
Già nel precedente voto di maggio il Pdl aveva voluto “sottolineare con alcune pregiudiziali l'iter seguito dalla maggioranza”. Ma visto che “le delibere hanno apportato modifiche al documento adottato senza dare la possibilità ai cittadini di esprimersi e fare le proprie controdeduzioni” e che “tali scelte potrebbero andare contro i loro diritti” il gruppo ha deciso, al pari di Progetto civico e Lista Ret, di non partecipare al voto.
Ciò alla luce della responsabilità di un consigliere nel votare “una delibera viziata da pregiudiziali” e che “comporterà sicuramente riflessi diretti e indiretti sulla situazione economico- finanziaria o sul patrimonio dell'ente”.
«Sarebbe stato bello proseguire con unità d'intenti – ha commentato l'ex sindaco Giorgio Ret –: questa variante non è stata voluta dall'ex giunta ma da tutti. Gli emendamenti svolti nell'analisi delle osservazioni spiacciono: una volta non si potevano fare, oggi forse sì. Speriamo non vi sia la restituzione degli atti dalla Regione e un allungamento dei tempi: la variante allora diventerebbe molto meno utile».
Ma per la maggioranza, dopo il via libera degli uffici sulla legittimità della delibera, non vi sono pregiudiziali. «Ci potranno essere ricorsi – così Michele Moro (Pd) -, ma non mi pare che alcuna variante finora sia uscita indenne. Esprimo soddisfazione, ringraziando Rozza, per il processo partecipativo e per l'attenzione al consumo del suolo, un valore perseguito anche a livello nazionale dal Pd. Ora è cruciale uscire dalla logica della “stratificazione” che dalla variante 18 ha mosso l'ente. Si deve iniziare a ragionare su una variante generale che semplifichi le norme e trasferisca quell'orpello di disposizioni che appesantiscono gli iter nel Regolamento edilizio».
13 dicembre 2013
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