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mercoledì 27 novembre 2013

Duino, allarme sui metalli pesanti

Duino, allarme sui metalli pesanti

“Sospettata” la centrale di Monfalcone, il Comune chiede studi e diffonderà i dati+
    di Tiziana Carpinelli
    DUINO AURISINA. Non basta stare a osservare quanto avviene, anche a colpi di esposti, nella vicina Monfalcone. Il Comune di Duino Aurisina vuole vederci chiaro sul problema inquinamento, allertato dalle recenti polemiche che hanno investito la centrale termoelettrica A2a e, anche, dagli esiti di un recente studio sui licheni condotto da Arpa. Indagine che ha attributo all'area della “città dei cantieri” la maglia nera come punto più inquinato da gas tossici dell’intero Friuli Venezia Giulia e pure di Servola, dove insiste la Ferriera. L'amministrazione Kukanja prende atto che «attualmente non esiste un nesso di causalità tra dati e attività della centrale» e che le emissioni di A2a secondo quanto reso noto dall'azienda sono nei limiti di legge, ma intende «indagare lo stato dei fatti, indipendentemente dalla loro origine e fosse anche solo dovuto allo smog, parlando con tutti i tecnici che hanno compiuto analisi della situazione monfalconese, attuali e pregresse».
    Chiamando all'appello perfino quanti hanno disposto studi privati sull'argomento. La novità è emersa nella Seconda commissione consiliare, presieduta da Maurizio Rozza: i consiglieri si sono a lungo soffermati sul tema, condiviso. L'opposizione ( guidata da Massimo Romita   Pdl ) ha chiesto la predisposizione di centraline per il monitoraggio ambientale al Villaggio e a San Giovanni. È impensabile, ha esordito il presidente della commissione, pensare che «se c'è inquinamento fino a Monfalcone, questo non esista più un metro dopo, a Duino Aurisina, solo per effetto dell'esistenza di un confine». Rozza ha ricordato che il Comune ha già votato una mozione sul punto, inviandola a Monfalcone. «Ho avuto modo di analizzare lo studio completo – ha riferito – e posso dire che il quadro è molto preoccupante, anche se al momento non esiste un nesso di causalità con A2a. Tuttavia i dati d'inquinamento sono gravi ed è per questo che s'intende convocare quanti hanno studiato ed elaborato analisi, affinché possano spiegarle in modo chiaro alla popolazione». Rozza intende convocare, entro un paio di settimane, una seduta pubblica della Seconda commissione, invitando studiosi dell'Università di Trieste che si sono occupati della vicenda, tecnici dell'Arpa e anche l’imprenditore della Sbe Alessandro Vescovini: da privato, la scorsa estate, aveva incaricato tecnici dell'ateneo giuliano di effettuare una ricerca per verificare la contaminazione di metalli pesanti sul territorio. Proprio in quell'iter gli esperti avevano trovato depositato in Comune uno studio datato 1999 di “bioaccumulo lichenico”, commissionato dall’allora Enel, che li aveva fatti sobbalzare per la lista di metalli pesanti elencati. «Come amministrazione riteniamo importante divulgare alla popolazione ogni dato, pregresso e attuale», ha chiarito Rozza.  Massimo Romita (Pdl) ha rilevato l'esistenza di un recente esposto alla Procura di Gorizia sempre sul tema inquinamento e la necessità di chiarire anche questo punto, ascoltando in audizione il sindaco di Monfalcone. Prima però, ha ribattuto Rozza, è importante acquisire il dato scientifico: dopo la seduta coi tecnici, si passerà a quella delle istituzioni.  Infine l'ex sindaco Giorgio Ret, che ha ricordato gli imbrattamenti delle barche all'Hannibal dovute alle polveri nere e agli olii, ha richiesto l'istituzione di centraline al Villaggio del Pescatore e Medeazza.


    richiesta alla presidente serracchiani 

    Ziberna: subito un tavolo sulle emissioni della Centrale

    Un Tavolo per accertare la presenza di metalli pesanti nell’aria del territorio monfalconese e l’attivazione presso il ministero dell’Ambiente affinché venga convocata la Conferenza dei servizi al...


        Un Tavolo per accertare la presenza di metalli pesanti nell’aria del territorio monfalconese e l’attivazione presso il ministero dell’Ambiente affinché venga convocata la Conferenza dei servizi al fine di rivedere i termini dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata alla Centrale termoelettrica. Lo chiede il vicepresidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, in un’interpellanza presentata alla presidente Debora Serracchiani e all’assessore all’Ambiente, Sara Vito. «La centrale termoelettrica di Monfalcone – rileva Ziberna – emette principalmente ossidi di azoto (NOx) e ossidi di Zolfo (SOx), le cui emissioni sono in ogni caso soggette alle limitazioni prescritte in sede di Aia. La combustione del carbone introduce, però, nell’aria altri metalli pesanti, come dimostra uno studio di biomonitoraggio condotto alla fine degli anni ’90 per conto della società Elettrogen Spa, come cromo, cadmio, berillio, arsenico, mercurio, piombo e vanadio. Sostanze estremamente pericolose per la salute, visto che provocano tumori polmonari, al pancreas, al colon, alla prostata, al rene, all’encefalo e possono anche causare aborti spontanei».
        «Nonostante questi dati preoccupanti - continua Ziberna -, Eon Spa, che gestiva l’impianto all’epoca del rilascio dell’ultima Aia, si limitava a trasmettere al ministero dell’Ambiente solo un rapporto sulle emissioni principali prodotte dalla centrale (SOx e NOx), omettendo ogni riferimento ai metalli pesanti. In sede di rilascio della nuova Aia nel 2009 – prosegue l’esponente del Pdl – non si è, quindi, tenuto minimamente conto dello studio commissionato da Elettrogen. Eon ha inviato al ministero una lettera nella quale, con riferimento ai limiti di emissione delle unità termoelettriche si precisava testualmente che «gli studi di impatto ambientale presentati nelle procedure citate, supportati dalle raccolte di dati storici delle postazioni di rilevamento sul territorio, dimostrano che lo stato della qualità dell’aria nella zona in cui insiste l’impianto non presenta aspetti di particolare criticità, non ponendo pertanto pregiudiziali di particolare emergenza su ulteriori limitazioni delle emissioni inquinanti rispetto ai limiti di legge applicabili”.
        «Alla luce dei dati emersi, è comprensibile la grande preoccupazione dei cittadini, espressa anche dal consigliere comunale Anna Maria Cisint e dai suoi legali, che vista la gravità sono stati costretti a presentare un esposto contenente documentazione relativa all’inquinamento prodotto dalla Centrale oggi gestita da A2A. Un atto dovuto, visto che nessuno dei soggetti competenti s’è ancora attivato per porre rimedio, né per costringere l’azienda ad immissioni meno inquinanti».
        Ziberna conclude: «È necessario che anche la Regione si attivi promuovendo la costituzione di un Tavolo che svolga accertamenti sulla presenza di metali pesanti, assumendo urgentemente ogni azione possibile volta alla revisione della concessione dell’Aia alla centrale».26 novembre 2013
        ENTRALE 

        A2A replica a Cisint: «Monitoraggi “certificati”»

        A2A replica al consigliere di “Obiettivo” Anna Cisint promotrice di un esposto in Procura sull’inquinamento della centrale di Monfalcone. E lo fa per bocca di Roberto Corona, responsabile della...

        richiesta formale 

        Anna Cisint: subito la Conferenza dei servizi

        La convocazione della Conferenza dei Servizi per riaprire l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2009 e in scadenza nel 2017 per la centrale, considerando anche la possibile revoca. Lo...+
          La convocazione della Conferenza dei Sevizi per riaprire l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2009 e in scadenza nel 2017 per la centrale, considerando anche la possibile revoca. Lo richiede il consigliere comunale Anna Maria Cisint (Obiettivo), dopo la presentazione dell’esposto in Procura, incentrato sulla verifica dell’impatto delle emissioni dell’impianto termoelettrico, in particolare in ordine ai metalli pesanti. La Cisint, assieme al suo legale, l’avvocato Stefano Cavallo, ha inoltrato formale richiesta al ministero dell’Ambiente, alla Regione, alla Provincia e al Comune di Monfalcone, dopo aver già inviato l’esposto depositato in Procura. Il consigliere di opposizione richiede la convocazione della Conferenza dei Servizi «per assumere tutti i provvedimenti ritenuti più opportuni, finanche la revoca dell’Aia, a suo tempo rilasciata» per la centrale di A2A, evidenziandone le motivazioni.
          «L’11 novembre - spiega la Cisint nella richiesta - è stato depositato in Procura a Gorizia un esposto nel quale, sulla scorta di uno studio condotto nel 2000 su incarico di Elettrogen Spa, si rappresentano i dati di forte inquinamento ambientale da metalli pesanti riscontrati sul territorio di Monfalcone. Nell’esposto - continua - rappresentavo che dei risultati dello studio condotto da Elettrogen Spa non s’è mai tenuto conto in sede di rilascio dell’Aia da parte del ministero dell’Ambiente, nè nel 2001, nè nel 2009, e nemmeno s’è mai condotto uno studio successivo per verificare quale sia la situazione attuale circa la presenza di metalli nell’aria. Infatti, non risulta siano state condotte altre e/o ulteriori analisi simili a quelle riportate nello studio di Elettrogen Spa, poichè gli studi considerati da queste Autorità si sono limitati a rilevare le sole emissioni di SOx e NOx».


          23 novembre 2013
                A2A replica al consigliere di “Obiettivo” Anna Cisint promotrice di un esposto in Procura sull’inquinamento della centrale di Monfalcone. E lo fa per bocca di Roberto Corona, responsabile della comunicazione dell’azienda. «Le misurazioni periodiche previste dalla legge - afferma A2A - sono effettuate da laboratori specializzati e certificati e l’unica interazione con A2A è l’addebito dei costi delle attività svolte. È quindi errato ritenere che sia “contraddittorio che controllore e controllato siano lo stesso soggetto” in merito alla misurazione delle emissioni della centrale di Monfalcone. Le emissioni della centrale sono misurate e registrate in continuo da strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia, e possono essere costantemente verificate dagli enti terzi. E i dati sono a disposizione di chiunque voglia prenderne visione diretta sul sito della Provincia di Gorizia». Infine A2A precisa che «il Tavolo tecnico ambientale istituito dal Comune di Monfalcone con A2A, Regione, Provincia, Arpa e Ass ha deliberato di integrare la rete di monitoraggio con nuove strumentazioni oltre che prevederne, attraverso apposita convenzione, la totale gestione ad Arpa Fvg».19 novembre 2013 


                martedì 26 novembre 2013

                Protezione civile A DUINO AURISINA

                DUINO AURISINA

                Protezione civile: fissata l’assemblea degli iscritti

                Il 26 novembre dovrà scegliere il nome del nuovo coordinatore da proporre al sindaco
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                    DUINO AURISINA. L'assemblea generale degli iscritti alla Protezione civile di Duino Aurisina, convocata per la nomina di un nuovo coordinatore alla presenza del sindaco, si terrà martedì 26 novembre alle 18. C’è la data, dunque. Ciononostante non si placano le polemiche in Comune per le immediate dimissioni dell’architetto Danilo Antoni dall’incarico di coordinatore della squadra antincendio boschivo, dopo alcuni contrasti col primo cittadino. «Chi reggerà le sorti del gruppo in assenza del reggente? E se dovesse capitare un'emergenza?», chiede il centrodestra che in aula siede all'opposizione. Questa la risposta di Vladimir Kukanja: «Se ne occuperanno i capisquadra. E comunque l’ufficio comunale preposto vigilerà sulla situazione. Il nostro intento ora è solo quello di ricostruire il corpo nel suo spirito originario, cioè quello del volontariato, cercando di riportare anche un clima di entusiasmo e partecipazione, com’era un tempo quando incontrarsi in squadra poteva essere motivo di festa». Ma l'opposizione incalza. «Quasi un anno fa – così Massimo Romita, capogruppo Pdl - avevo promosso, non senza suscitare le ire della maggioranza, l’indizione di una seduta della commissione Trasparenza per conoscere lo stato della squadra dei volontari della Protezione civile e per cercare di venire a capo della diatriba tra il sindaco e il coordinatore Danilo Antoni». Stando a Romita «n quella circostanza primo cittadino e centrosinistra imposero il silenzio, commentando che della Protezione civile si sarebbe occupato Kukanja. Oggi – prosegue - vediamo che la situazione non solo è peggiorata, ma anzi è quasi sfuggita di mano. C’è, inoltre, il serio pericolo di distruggere un gruppo solido di persone che per anni ha operato bene per la difesa del territorio. Pur rispettando i ruoli – conclude Romita - non possiamo che esprimere il dissenso per il perdurare dell’incertezza della situazione e auspichiamo che il sindaco nomini quanto prima Enrico Cante, un ragazzo bravo, capace e soprattutto con una grande passione e tanto cuore per la Protezione civile, entusiasmo ereditato senz’altro da suo padre. Siamo sicuri che intorno a questa figura, la squadra comunale riprenderà a crescere». Il sindaco però precisa che “la Trasparenza non c'entra nulla con la Protezione civile”. Quanto ai dissapori creatisi col coordinatore, Kukanja li ha in ultima battuta ricondotti al venir meno di un legame fiduciario, di un rapporto a tu per tu tra reggente e sindaco: «Quando io ho chiesto ad Antoni delle spiegazioni – così il sindaco - la risposta è pervenuta mediante una lettera rivolta a tutti i consiglieri e, a quanto pare, a mezzo mondo. È avvenuto per il Rilke e anche per le dimissioni». Quanto alla ripetuta richiesta di relazionare l’attività dei volontari in Consiglio, “che è un organo politico”, Kukanja afferma come “pure Bertolaso quando parla nei consessi lo fa su richiesta e non sua sponte”. Relativamente alle domande sulla gestione dei fondi, altro punto di divergenza, il primo cittadino spiega che «il coordinatore non ha titolo per interpellare direttamente i funzionari, quando vi sono strutture, come la Protezione civile regionale, e i revisori dei conti preposti a tali funzioni. Io non voglio fare il pignolo – conclude Kukanja – ma se ci sono delle regole, queste vanno rispettate».Tiziana Carpinelli18 novembre 2013

                    Rilke, Romita dice basta e lascia la “Trasparenza”

                    Il capogruppo del Pdl si dimette dalla commissione e attacca: «Il centrosinistra non vuole il confronto». La convocazione dopo gli attriti con la Protezione civile
                          di Tiziana Carpinelli

                          Una decisione, quella delle dimissioni rassegnate martedì in serata, scaturita a seguito della convocazione di un’infuocata commissione Trasparenza
                          che avrebbe dovuto chiarire i recenti attriti emersi tra l’amministrazione Kukanja e Danilo Antoni, il coordinatore della squadra comunale di volontari di antincendio e Protezione civile, ieri presente con altri undici giovani volontari. Ma che in realtà non si è mai aperta, per il venir meno del numero legale (assenti anche esponenti dell’opposizione). E soprattutto per l’abbandono dell’aula, con tanto di querelle al seguito, dei due consiglieri di maggioranza Walter Ulcigrai (Lista Kukanja) ed Elena Legisa (Fed), che hanno contestato la sussistenza delle motivazioni per la stessa convocazione. «Manca l’oggetto – ha tuonato Ulcigrai -, quindi di cosa stiamo parlando?». E dopo aver snocciolato il regolamento, rilevando «l’assenza di un atto deliberativo» al centro della commissione, ha levato le tende con un’ultima stoccata: «Non solo qualcuno non sa parlare italiano, ma neppure scrivere». Subito è scattato però il pidiellino Andrea Humar: «Non è lei, Ulcigrai, a dover decidere se una commissione sia legittima o meno, ma il segretario comunale e a oggi a noi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito. Qui si assiste alla volontà precisa di boicottare questa commissione, l’unica di competenza dell’opposizione: un atto gravissimo, che non ha precedenti». «Può essere esagerato, ma si sta strumentalizzando tutto – così invece Legisa -: è chiaro che la Trasparenza non è la sede adatta per questo tipo di argomento. E con tali convocazioni stiamo solo spendendo soldi pubblici. Lei Romita su Facebook scrive “Torneremo”, come diceva Mussolini, ma io penso proprio di no».DUINO AURISINA. «Venendo meno la possibilità di operare attraverso un confronto democratico con il sindaco e l’attuale maggioranza, il sottoscritto rassegna le proprie dimissioni da presidente della commissione Trasparenza». Secco il messaggio con cui il capogruppo del Pdl, Massimo Romita, si è congedato dall’unico organismo direttamente in capo all’opposizione. Secondo consuetudine, infatti, non può essere la maggioranza a fare le pulci a se stessa, né il controllato a ergersi a controllore.
                          Insomma, si è rivisto quanto già andato in scena la scorsa settimana con la petizione del Villaggio del pescatore: uno spettacolo poco edificante, si capisce, per chi in quel momento avrebbe dovuto avere un confronto con l’amministrazione e invece ha assistito a una sequela di “sberle” verbali che hanno ulteriormente accentuato i rapporti ormai tesissimi tra maggioranza e minoranza, che pure nei primi mesi del rinnovo del Comune avevano cercato di instaurare un clima collaborativo, nelle rispettive distanze politiche. «Uno scenario da telerissa che finora era rimasto sconosciuto a Duino Aurisina – ha commentato il dimissionario Romita –, forse perché prima c’era una persona in grado di mettere insieme le due anime...». «Immagino questa stoccata sia per me – ha però subito replicato Vladimir Kukanja, rimasto sempre in aula -, ma le ribadisco che la Protezione civile è di competenza del sindaco, non della Trasparenza, anche se questa ormai è diventata una commissione d’indagine. Io finora non ho voluto interferire, ma sappia che ho lavorato qui in Comune per 41 anni e se devo verificare qualcosa so dove trovarla». Di positivo, come alla fine rilevato da Antoni, che comunque ha ringraziato Romita e il sindaco per l’opportunità di un confronto, c’è che è stato fissato un prossimo incontro tra Protezione civile e amministrazione, per sviscerare le incomprensioni e soprattutto affinare un sistema comunicativo efficace e teso a fronteggiare l’ingente attività dei volontari nel Comune. Volontari che operano sul territorio per una media di 400 ore all’anno, con uscite fino a 4 volte alla settimana.23 maggio 2013

                          Sicurezza, Kukanja restituisce i fondi per le telecamere


                          DUINO AURISINA

                          Sicurezza, Kukanja restituisce i fondi per le telecamere

                          DUINO AURISINA. Il Comune di Duino Aurisina restituirà al mittente i 74mila euro di fondi per la sicurezza stanziati tra il 2008 e il 2009 dall'allora assessore regionale Federica Seganti....+
                            DUINO AURISINA. Il Comune di Duino Aurisina restituirà al mittente i 74mila euro di fondi per la sicurezza stanziati tra il 2008 e il 2009 dall'allora assessore regionale Federica Seganti. Finanziamenti inizialmente destinati all'acquisto di nuovi “occhi elettronici” da installare sul territorio. Per il momento, dunque, niente telecamere: i residenti della Cernizza, che le avevano sollecitate, si devono rassegnare. Mentre per l'opposizione, che boccia la mossa, si tratta di «un treno perso per sempre». Ma la maggioranza Kukanja ha preso ormai questa decisione. E stando a quanto relazionato in Terza commissione dall'assessore al Bilancio Lorenzo Corigliano, non si è trattato di una scelta politica bensì tecnica, quindi obbligata.
                            La novità è emersa in sede di illustrazione del bilancio di assestamento, quando Corigliano ha riferito della scelta dell'ente di «restituire i complessivi 74mila euro di finanziamento erogato nel 2008 e nel 2009 per l'acquisto di telecamere». Questo perché, se acquistata, «la rete avrebbe dovuto funzionare attraverso gli attuali ponti radio, sistema di trasmissione obsoleto che va in tilt al primo temporale». Il Comune aspetta supporto adeguato con la cablatura in fibra ottica del territorio: intervento previsto, ma non ancora realizzato. Di qui la decisione di mandere indietro i fondi, perché – come sottolineato da Corigliano - «dovrà essere fatto un nuovo progetto. Speriamo che in futuro la Regione ci ridia il contributo», ha concluso l'assessore. Approvazione dalla lista Kukanja con Walter Ulcigrai: «Del resto se non l'ha fatto prima l'ex amministrazione Ret, un motivo ci sarà stato...». Ma l'opposizione dissente: «Restituire contributi – così Massimo Romita, capogruppo del Pdl – è sempre un errore»( ti. ca.)
                            25 novembre 2013
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                            http://massimoromita.blogspot.it/2013/04/a-difesa-del-cittadino-sempre.html

                            http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/03/09/news/duino-telecamere-finte-per-spaventare-i-ladri-1.6668613

                            Duino: telecamere finte per spaventare i ladri

                            Questa la promessa del sindaco. L’opposizione: compera piuttosto quelle vere Si pensa anche di organizzare corsi di autodifesa personale per le donne
                            Email
                              di Tiziana Carpinelli
                              DUINO AAURISINA. Un potenziamento della videosorveglianza, ma anche un'apertura, davanti all'istanza dei cittadini, a verificare la possibilità di organizzare corsi di autodifesa rivolti alle donne. È quanto il sindaco di Duino Aurisina, Vladimir Kukanja, ha promesso in tema di sicurezza all'incontro indetto dal Sindacato autonomo di Polizia a Borgo San Mauro. Convegno particolarmente seguito dai residenti che ai relatori, Alessandro Miconi, formatore delle forze di polizia, e Giovanni Battista Prosperini, fondatore del Police combat academy, hanno rivolto svariate domande per capire come proteggersi da furti, truffe e aggressioni, fenomeni di micro e media criminalità acuitisi di pari passo con l'avanzare della crisi nel Nordest, benché la nostra Regione non possa considerarsi, dati alla mano, una zona a rischio.
                              «Ringrazio le forze di polizia per il lavoro svolto: non è facile tenere sotto controllo un territorio che si estende su 17 frazioni – così Kukanja -. Quest'amministrazione e la precedente hanno fatto il possibile per potenziare la videosorveglianza. Ora arriva la bella stagione, con finestre e porte aperte ovunque: io invece raccomando i cittadini a prestare la massima attenzione». Il segretario provinciale del Sap Lorenzo Tamaro ha sottolineato come le telecamere siano un “punto fondamentale per il controllo e la prevenzione: il Comune deve fare il possibile per aumentare la sicurezza”. I cittadini hanno indicato alcune zone strategiche per l'installazione e il sindaco (presenti anche i consiglieri Walter Ulcigrai, Giorgio Ret e Massimo Romita) si è detto disposto a predisporre finti dispositivi a scopo deterrente. L'opposizione congiunta ha annunciato invece una mozione per impegnare a proseguire “l'installazione delle telecamere nelle zone di maggior passaggio per individuare persone e mezzi sospetti”.
                              «L'ex amministrazione Ret – ha chiarito Romita (Pdl) – aveva ottenuto telecamere a Sistiana e Sistiana mare, nonché richiesto ulteriori fondi alla Regione per nuovi dispositivi». Nella mozione sarà invocata l'istituzione di un fondo annuale apposito, “logicamente per l'acquisto di telecamere "vere", non giocattolo o finte come annunciato dal sindaco”. L'esperto Miconi ha quindi fornito indicazioni utili al cittadino per difendersi da furti e rapine in casa. Fondamentale la collaborazione dei residenti per rendere più incisivo l'intervento delle forze dell'ordine.
                              Come? Fornendo quanti più dati utili al centralino di polizia: abbigliamento e caratteristiche dell'individuo sospetto, il numero di targa della sua auto. Invece, in caso di protratta assenza dall'abitazione, è importante chiedere a un vicino di dare un'occhiata e a un familiare di ritirare la posta, perché i ladri notano anche queste cose. Se si sta via per poco tempo, lasciare luci e radio accese, in modo da simulare una presenza. Chiudere la porta con tutte le mandate, munire gli scuri di blocchi e dotare le finestre di vetri antisfondamento. Utile pure possedere un antifurto collegato alla sala della questura. Le porte blindate ancora a prova di scasso sono quelle che presentano una chiave non più a farfalla, bensì a puntini, con codice. I cittadini hanno infine lamentato frequenti black-out all'illuminazione pubblica, specie a Visogliano, l'assenza di telecamere e la necessità di istituire corsi di autodifesa per le donne.

                              09 marzo 2013


                              Duino, Kukanja dice no al “grande fratello”

                              Il sindaco respinge la richiesta di installare subito 50 telecamere per la sicurezza Da novembre via alla posa della fibra ottica: poi ok alla videosorveglianza
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                                  di Tiziana Carpinelli
                                  DUINO AURISINA. Fatte le debite proporzioni è come se a ogni 900 metri quadrati del territorio vi fosse un occhio elettronico acceso e in funzione 24 ore su 24. Insomma, un “grande fratello” che vigila sulla comunità. Troppe, dunque, le 50 telecamere richieste dalla petizione popolare discussa ieri in seduta pubblica di giunta e non solo per i riverberi sulla privacy, che stanno a cuore al sindaco Vladimir Kukanja, mentre contano meno per la Lega nord che della sicurezza ha fatto notoriamente il suo cavallo di battaglia, ma anche perché, parliamoci chiaro, col cappio del patto di stabilità vigente, di soldi non ce ne sono. Almeno al momento. Lo hanno detto chiaro e tondo il primo cittadino e anche l'assessore al Bilancio Lorenzo Corigliano, il quale ha manifestato il disagio di avere un saldo attivo di 7 milioni e mezzo di euro, depositato in tesoreria e congelato dal patto, e almeno 14 opere pubbliche da realizzare urgentissimamente - in primis il mini-Mose e la sistemazione degli argini del Timavo -, per motivi igienico-sanitari, oltre che a tutela dell'incolumità delle persone.
                                  Eppure, al di là del braccio di ferro in aula tra esecutivo Kukanja e l'avvocato Giuseppe Turco, . Il 10 novembre, come già avvenuto nel vicino Isontino, inizieranno i lavori per il posizionamento della fibra ottica nel Comune. L'operazione, finanziata dalla Regione, consentirà finalmente, come spiegato dal sindaco, di superare le criticità dell'attuale sistema di trasmissione dati, via ponte radio, soggetto a continue disfunzioni, se non rotture, al primo temporale. Le riparazioni? Tremila euro al colpo (e l'impianto al bivio “Tre noci” è ancora rimasto cieco, pur se l'amministrazione ha dato mandato alla ditta di eseguire l'intervento). «Il progetto Ermes, con Insiel, era atteso da anni e si era da noi fermato per motivi burocratici – così Kukanja -. Ad ogni modo il problema ci sta a cuore e in futuro il territorio, dopo la posa della fibra ottica, vedrà un consistente intervento sul fronte della videosorveglianza. Ciò anche se personalmente mi spaventa un po' tutto questo controllo: i cittadini sono già monitorati attraverso le celle telefoniche, i movimenti della carta di credito e le telecamere private. Ora si parla pure di eliminare il contante e così, premendo un bottone, di una persona si saprà davvero ogni cosa. Comunque se questi strumenti possono servire a togliere la criminalità, un'impresa titanica, l'impegno mio e dell'amministrazione sarà massimo – ha concluso – anche con la Polizia e i Carabinieri. Cercheremo pure di coinvolgere, nei controlli, la Guardia di finanza». L'impasse sulla fibra ottica era dovuto al fatto che Anas aveva osteggiato un passaggio parallelo all'A4 e dunque il progetto andava ricalibrato sulla sr14, con le lungaggini del caso. Diversi i rilievi, nel metodo e nel merito, dell'avvocato Turco, che si è scagliato contro il “patto di stupidità, che ingrassa le banche”, superabile invece con il saldo di gestione.
                                  «Se gli uffici avessero fornito progetti e preventivi d'intervento, come richiesto – ha sottolineato – avremmo potuto collaborare e dare una mano all'amministrazione». Turco ha paventato il rischio in caso di furti ad abitazioni, da parte del Comune, a essere chiamato a rifondere civilmente i proprietari per “mancata custodia del territorio”.

                                  28 settembre 2013
                                  Email