Romita dice basta e lascia la “Trasparenza”
Il capogruppo del Pdl si dimette dalla commissione e attacca: «Il centrosinistra non vuole il confronto». La convocazione dopo gli attriti con la Protezione civile
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di Tiziana Carpinelli
23 maggio 2013
DUINO AURISINA. «Venendo meno la possibilità di operare attraverso un confronto democratico con il sindaco e l’attuale maggioranza, il sottoscritto rassegna le proprie dimissioni da presidente della commissione Trasparenza». Secco il messaggio con cui il capogruppo del Pdl, Massimo Romita, si è congedato dall’unico organismo direttamente in capo all’opposizione. Secondo consuetudine, infatti, non può essere la maggioranza a fare le pulci a se stessa, né il controllato a ergersi a controllore.
Una decisione, quella delle dimissioni rassegnate martedì in serata, scaturita a seguito della convocazione di un’infuocata commissione Trasparenza che avrebbe dovuto chiarire i recenti attriti emersi tra l’amministrazione Kukanja e Danilo Antoni, il coordinatore della squadra comunale di volontari di antincendio e Protezione civile, ieri presente con altri undici giovani volontari. Ma che in realtà non si è mai aperta, per il venir meno del numero legale (assenti anche esponenti dell’opposizione). E soprattutto per l’abbandono dell’aula, con tanto di querelle al seguito, dei due consiglieri di maggioranza Walter Ulcigrai (Lista Kukanja) ed Elena Legisa (Fed), che hanno contestato la sussistenza delle motivazioni per la stessa convocazione. «Manca l’oggetto – ha tuonato Ulcigrai -, quindi di cosa stiamo parlando?». E dopo aver snocciolato il regolamento, rilevando «l’assenza di un atto deliberativo» al centro della commissione, ha levato le tende con un’ultima stoccata: «Non solo qualcuno non sa parlare italiano, ma neppure scrivere». Subito è scattato però il pidiellino Andrea Humar: «Non è lei, Ulcigrai, a dover decidere se una commissione sia legittima o meno, ma il segretario comunale e a oggi a noi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito. Qui si assiste alla volontà precisa di boicottare questa commissione, l’unica di competenza dell’opposizione: un atto gravissimo, che non ha precedenti». «Può essere esagerato, ma si sta strumentalizzando tutto – così invece Legisa -: è chiaro che la Trasparenza non è la sede adatta per questo tipo di argomento. E con tali convocazioni stiamo solo spendendo soldi pubblici. Lei Romita su Facebook scrive “Torneremo”, come diceva Mussolini, ma io penso proprio di no».
Insomma, si è rivisto quanto già andato in scena la scorsa settimana con la petizione del Villaggio del pescatore: uno spettacolo poco edificante, si capisce, per chi in quel momento avrebbe dovuto avere un confronto con l’amministrazione e invece ha assistito a una sequela di “sberle” verbali che hanno ulteriormente accentuato i rapporti ormai tesissimi tra maggioranza e minoranza, che pure nei primi mesi del rinnovo del Comune avevano cercato di instaurare un clima collaborativo, nelle rispettive distanze politiche. «Uno scenario da telerissa che finora era rimasto sconosciuto a Duino Aurisina – ha commentato il dimissionario Romita –, forse perché prima c’era una persona in grado di mettere insieme le due anime...». «Immagino questa stoccata sia per me – ha però subito replicato Vladimir Kukanja, rimasto sempre in aula -, ma le ribadisco che la Protezione civile è di competenza del sindaco, non della Trasparenza, anche se questa ormai è diventata una commissione d’indagine. Io finora non ho voluto interferire, ma sappia che ho lavorato qui in Comune per 41 anni e se devo verificare qualcosa so dove trovarla». Di positivo, come alla fine rilevato da Antoni, che comunque ha ringraziato Romita e il sindaco per l’opportunità di un confronto, c’è che è stato fissato un prossimo incontro tra Protezione civile e amministrazione, per sviscerare le incomprensioni e soprattutto affinare un sistema comunicativo efficace e teso a fronteggiare l’ingente attività dei volontari nel Comune. Volontari che operano sul territorio per una media di 400 ore all’anno, con uscite fino a 4 volte alla settimana.
DAL pICCOLO
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