Sangalli a Clini: “con la Res effetti devastanti, sospendere l’entrata in vigore”
Il nuovo tributo sui rifiuti e iservizi che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2013, determinerà
un “indiscriminato aumento dei costi per le imprese con effetti devastanti per l’intero
tessuto economico e imprenditoriale del Paese”. In una lettera inviata al ministro dell’Ambiente,
Corrado Clini, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, rivolge un appello al governo
affinché l’entrata in vigore della nuova tassa prevista dal decreto Salva Italia sia sospesa “almeno
fino al 1 gennaio 2014”. Il presidente di Confcommercio chiede poi che sia avviato un tavolo
tecnico di lavoro che coinvolga esponenti delle principali associazioni di categoria, “affinché
siano rideterminati i criteri per l’individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti, per
la rideterminazione della tariffa e per la ripartizione tra quota fissa e variabile e tra componente domestica e non domestica”.
Incubo Res anche in Friuli Venezia Giulia
Preoccupa non poco l’applicazione della nuova aliquota sulla spazzatura RES o TARES, la nuova
formula del tributo comunale su rifiuti e servizi che ricadrà anche su aziende e attività commerciali.
Pochi al momento gli elementi certi in mano alle amministrazioni che stanno visionando le formule,
complicatissime, per il calcolo di questo nuovo balzello che porterà, questo è un dato certo, ad un
aumento della fiscalità gravando nuovamente sulle capacità di spesa dei cittadini. Il nuovo tributo
oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti comprenderà infatti anche una nuova fetta
per servizi, quali la sicurezza, la gestione delle strade, l’illuminazione.
A partire dal 1 gennaio 2013, ogni titolare di locali o aree che producono scarti sarà pertanto tenuto
a pagare la TARES, con un versamento annuale, in proporzione alla quantità e qualità media ordinaria
di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte.
Nel determinare le tariffe bisognerà tenere conto sia della quota relativa al costo del servizio, sia di
quella rapportata alla quantità di rifiuti relativi al servizio fornito e ai costi di gestione.
Tutto nasce dal Decreto c.d. “Salva Italia”, convertito con modificazioni nella legge 214/2011, che
ha previsto la soppressione dell’attuale regime di prelievo sui rifiuti e la sua sostituzione dall’inizio
del prossimo anno con il nuovo tributo RES.
Da un’indagine di Confcommercio Fvg emergerebbe una situazione complessa dal punto di vista
giuridico: quello che è certo è che, dati alla mano, ci potrebbe essere un vero e proprio salasso a
danno delle nostre categorie. Il motivo principale dell’aumento del nuovo tributo rispetto ai regimi
TIA o TARSU fino ad oggi in vigore è che esso comprende, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento
dei rifiuti, anche una quota “servizi condivisi”: sicurezza, illuminazione e gestione delle
La RES dovrà quindi coprire integralmente, per legge, tutti i costi messi a bilancio dal Comune per
Le simulazioni che gli uffici Confcommercio Fvg stanno effettuando fanno emergere possibili aumenti
soprattutto nel caso di attività economiche che utilizzano ampie aree scoperte, sulla base di
integrale dei costi di smaltimento non dovrebbero esserci sorprese pesanti se non per la parte
raggiungere anche gli 0,40 euro per mq: la preoccupazione è quindi spiccata per le imprese di commercio
provinciali aderenti a Confcommercio FVG hanno avviato un confronto puntuale con le amministrazioni
comunali di riferimento. Le imprese associate Confcommercio possono pertanto
rivolgersi ai rispettivi referenti provinciali per maggiori dettagli.
Preoccupa non poco l’applicazione della nuova aliquota sulla spazzatura RES o TARES, la nuova
formula del tributo comunale su rifiuti e servizi che ricadrà anche su aziende e attività commerciali.
Pochi al momento gli elementi certi in mano alle amministrazioni che stanno visionando le formule,
complicatissime, per il calcolo di questo nuovo balzello che porterà, questo è un dato certo, ad un
aumento della fiscalità gravando nuovamente sulle capacità di spesa dei cittadini. Il nuovo tributo
oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti comprenderà infatti anche una nuova fetta
per servizi, quali la sicurezza, la gestione delle strade, l’illuminazione.
A partire dal 1 gennaio 2013, ogni titolare di locali o aree che producono scarti sarà pertanto tenuto
a pagare la TARES, con un versamento annuale, in proporzione alla quantità e qualità media ordinaria
di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte.
Nel determinare le tariffe bisognerà tenere conto sia della quota relativa al costo del servizio, sia di
quella rapportata alla quantità di rifiuti relativi al servizio fornito e ai costi di gestione.
Tutto nasce dal Decreto c.d. “Salva Italia”, convertito con modificazioni nella legge 214/2011, che
ha previsto la soppressione dell’attuale regime di prelievo sui rifiuti e la sua sostituzione dall’inizio
del prossimo anno con il nuovo tributo RES.
Da un’indagine di Confcommercio Fvg emergerebbe una situazione complessa dal punto di vista
giuridico: quello che è certo è che, dati alla mano, ci potrebbe essere un vero e proprio salasso a
danno delle nostre categorie. Il motivo principale dell’aumento del nuovo tributo rispetto ai regimi
TIA o TARSU fino ad oggi in vigore è che esso comprende, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento
dei rifiuti, anche una quota “servizi condivisi”: sicurezza, illuminazione e gestione delle
strade. Costi che prima erano a carico dello Stato e che ora si ribaltano completamente sui Comuni.
La RES dovrà quindi coprire integralmente, per legge, tutti i costi messi a bilancio dal Comune per
la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ma anche per tali servizi condivisi.
Le simulazioni che gli uffici Confcommercio Fvg stanno effettuando fanno emergere possibili aumenti
soprattutto nel caso di attività economiche che utilizzano ampie aree scoperte, sulla base di
nuove metodologie di calcolo assai complesse. Nei Comuni dove già era in vigore la TIA a copertura
relativa alla copertura della quota servizi (strade, illuminazione pubblica). Tale incremento potrebbe
all’ingrosso, distributori di carburanti, pubblici esercizi che esercitano su aree molto ampie,
e su cui il nuovo tributo peserà quindi in modo più significativo.
Auspicando che il dialogo aperto da Confcommercio nazionale con il governo porti in prima
istanza alla sospensione fino al primo gennaio 2014 del nuovo tributo, tutte le Associazioni
provinciali aderenti a Confcommercio FVG hanno avviato un confronto puntuale con le amministrazioni
comunali di riferimento. Le imprese associate Confcommercio possono pertanto
rivolgersi ai rispettivi referenti provinciali per maggiori dettagli.
Guido Fantini, direttore Confcommercio Fvg
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