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venerdì 25 novembre 2011

Schiacciato da un masso di 4 tonnellate

Renato Del Fabbro, sloveno di 59 anni, travolto mentre
riparava una ruspa nell’area della cava assieme a un altro operaio
da il Piccolo 23 novembre 2011 di Matteo Unterweger
Schiacciato da un masso del peso di 4 tonnellate, cadutogli improvvisamente addosso da un’altezza di 10 metri. È morto così, sul colpo, Renato Del Fabbro, cittadino sloveno di 59 anni nato e residente a Vogrsko nella vicina Repubblica. Lavorava come operaio per la Aurisina Quarry srl. Il terribile incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le 10, all’interno del sito noto come quello della Duino scavi srl, nella zona della cava, in località Aurisina cave. L’ingresso dell’area è quello che dà sulla strada provinciale 1, alcune decine di metri prima del ponte ferroviario dopo il quale si procede in direzione Sistiana. Anche ieri, Del Fabbro era al suo posto, impegnato nelle quotidiane incombenze lavorative. Dalla ricostruzione fornita dai carabinieri
della Compagnia di Aurisina, intervenuti in forze sul posto, al momento della tragedia stava tentando di riparare un’escavatrice assieme a un collega, Goran Subotil, bosniaco di 41 anni residente a Monfalcone in via Giulia. Pare, dalle testimonianze raccolte, che i due stessero intervenendo su un tubo dell’olio rotto, per rimetterlo a posto. All’improvviso - per cause ancora da chiarire - un masso fra quelli ammucchiati nella cava, del peso attorno alle 4 tonnellate,
è piombato addosso a Del Fabbro, colpendolo violentemente alla testa. L’uomo, come accertato successivamente dal medico legale Fulvio Costantinides, è deceduto sul colpo. Subotil, invece, se l’è cavata per miracolo: la pietra l’ha solo sfiorato. Si è procurato delle lievi lesioni.
Per Del Fabbro, invece, non c’è stato nulla da fare. Il personale medico intervenuto non ha potuto che constatarne la morte. Nella zona, allertati proprio dal 118, si sono portati anche i vigili del fuoco: due i mezzi partiti dalla sede di Opicina, seguiti da un’autogru inviata dalla centrale di via D’Alviano. Un intervento, quello dei pompieri, dovuto alla necessità di rimuovere il pesante masso. L’episodio è accaduto in fondo all’area, alla base della cava. L’accesso alla zona è stato immediatamente chiuso e nell’arco delle ore successive alla tragedia sono stati vari i camion
e le automobili ferati dalle pattuglie dei carabinieri incaricate di vigilare sull’ingresso, e invitati a proseguire la marcia in altra direzione. Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche il personale dell’Azienda sanitaria e quello della Regione. Così come il pm Maddalena Chergia, a cui dunque spetta ora il coordinamento delle indagini che dovranno chiarire in primis come mai quel
masso fatale sia caduto in maniera totalmente inattesa e improvvisa sullo sfortunato operaio. L’area è stata posta sotto sequestro. Informati dell’accaduto, hanno raggiunto il sito di Aurisina cave anche il sindaco di Duino Aurisina Giorgio Ret e il suo vice Massimo Romita.

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